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lunedì 25 ottobre 2010

A Vigonza vilipendio al tricolore. E' forse il caso di porsi qualche domanda?

Il tricolore oltraggiato.


Quello che è accaduto a Vigonza, in provincia di Padova, mi sembra un chiaro segno di inciviltà e mancanza di senso civico, in parte alimentate dalla "mala politica".

Che in terra leghista qualcuno si dia la briga di tagliare il tricolore di un monumento pubblico e buttare nel cestino la striscia bianca e la striscia rossa, lasciando intatta (si fa per dire) solo la striscia verde-Lega,    appare evidentemente, chiunque sia l'autore del gesto, un sintomo indiscutibile di quella carenza di valori condivisi e di quella rincorsa alla promozione della diversità sempre più dilaganti nel nostro paese.

La politica leghista, purtroppo, è campione di incassi in questa tipologia di "b-movies". 

I copioni riciclano sempre lo stesso intreccio: l'immigrato è il delinquente per antonomasia (e deve tornare subito a casa o non azzardarsi ad avvicinarsi alle nostre coste pena le fucilate), Roma è ladrona, il Sud è la rovina dell'Italia, ecc. ecc., con l'idea portante che l'unica soluzione agognata è il secessionismo (gentilmente soprannominato "federalismo", mentre si strizza l'occhio all'elettorato becero che inneggia alla scissione).

Il pubblico di questo genere di film, oltre a plaudire il non-senso di una politica che pone sul piedistallo disvalori quali il regionalismo, il razzismo, il machismo e vari altri -ismi all'occorrenza, sembra spesso non veder l'ora di sbizzarrirsi in manifestazioni ideologiche "dense di significati".

Continuando a parlare di imbracciare i fucili (Bossi), di ghettizzare i disabili (Presidente della Provincia di Udine, Fontanini), di non considerare fratelli gli immigrati perché dal colore della pelle diverso (Senatore Stiffoni, un anno fa), ecc., ecc., si alimenta in una parte della società l'irresponsabile idea di un mondo migliore se separati dall'Italia.

La domanda è: in nome di questo idealismo, continuando di questo passo, cosa potrebbero arrivare a fare, dopo aver ridotto a brandelli il simbolo della nazione in cui vivono?

P.P. [Post Post] Gli esponenti locali della Lega Nord si sono affrettati ad attribuire all'episodio i connotati di un "teppismo comune", dimostrando una volta di più una scarsissima attenzione verso le responsabilità morali di quanto accade attorno a loro.

Del resto, a pensarci bene, ci hanno graziato: pensando a quello che disse da Ministro della Repubblica Umberto Bossi sul tricolore, avrebbero potuto minimizzare dicendo "chi ha commesso il gesto, forse, aveva finito la carta igienica".

P.P.2 A Basovizza (Trieste), niente forbici, ma il concetto dietro quanto è accaduto sembrerebbe il medesimo...

Aggiornamento del 27 ottobre: l'autore del gesto è un minore. La Lega ipotizza che fra le motivazioni vi possa essere quello di mettere in cattiva luce il partito. Continuiamo così, facciamoci del male.

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