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domenica 5 giugno 2011

Biologia o fatalità?


[Dal Prof. Woland per la Città Invisibile]

In seguito alla tremenda disgrazia capitata a due sfortunatissimi padri che avevano dimenticato il figlio in auto, il celebre psicologo Massimo Ammanniti intervistato da La Repubblica (28 maggio) aveva dichiarato che ad una madre un infortunio del genere non sarebbe mai potuto capitare perché "le madri hanno una sorta di sensore biologico, genetico, che le porta a ricordarsi dei figli in ogni caso".

Leggo oggi sul giornale che una giovane madre "per andare ad una festa, ha lasciato il figlio di tre anni nell'auto, dove il piccolo è rimasto da solo per due ore. E' accaduto ieri sera a San Giovanni Valdarno [...] Ad accorgersi del piccolo sono stati alcuni passanti. I carabinieri hanno calmato il bambino e rintracciato la madre".

Domanda: la madre in questione aveva lasciato a casa il sensore biologico, dal momento che ha dimenticato di essere madre per qualche ora di divertimento?

La verità - e ancora una volta mi viene alla mente Nassim Nicholas Taleb - è che la scienza si incarica troppo spesso di interpretare i fenomeni in base ad una concezione deterministica.

Anche quando, a ben vedere, dipendono soltanto da una tragica fatalità.

P.P. (Post Post)
Dalla Repubblica del 13 giugno: "Bimba abbandonata in auto mentre la mamma va a ballare".
Stavolta il fatto è accaduto davanti ad una discoteca di Alghero. La bimba ha 2 anni e mezzo.
No comment.