New Orleans dopo l'uragano Katrina. |
Sono fermamente convinto che una delle cose principali che aiuta l'essere umano a progredire, è la memoria storica.
Se siamo capaci di apprendere dalla storia (magistra vitae), forse un futuro migliore potrà esistere.
Esattamente cinque anni fa, il 29 agosto 2005, Katrina, il 6° uragano atlantico più violento della storia, precipitò New Orleans in un inferno d'acqua e fango in cui persero la vita nel complesso più di 1800 persone.
Le strade durante l'uragano Katrina |
In seguito a quella tragedia, il Genio Militare dell'Esercito degli Stati Uniti (USACE) ha dovuto rivedere gli organigrammi della sua struttura, per via della facilità con cui cedettero gli argini a New Orleans, mal costruiti e scarsamente manutenuti.
I soccorsi furono giudicati tardivi e inappropriati.
Obama oggi è a New Orleans, per commemorare quel 29 agosto.
La città, sia pure fra mille difficoltà, è in ripresa. Molto è stato ricostruito. Il sistema educativo (considerato centrale) sta riacquistando salute giorno dopo giorno. Tanto per citare delle cifre, nel 2004 il 64% delle scuole pubbliche era definite dallo stato "inaccettabili sul piano accademico".
3 erano le charter schools (scuole private riconosciute e sovvenzionate a livello statale): oggi sono 51.
Una domanda,però, dobbiamo porcela, ed è fondamentale: cosa ci ha insegnato quel tragico evento?
Un articolo allarmante sulla versione online del Washington Post di oggi, scritto da Stephen Flynn (Presidente del Center for National Policy) ha come titolo: "Non siamo ancora pronti per un altro uragano Katrina".
L'autore in sostanza punta il dito sul fatto che, a fronte di alcuni "lifting" (rafforzamento argini e simili), le contromisure in caso di nuovo uragano potrebbero non essere sufficienti.
La causa principale di ciò sarebbe il disastro ecologico della piattaforma petrolifera, che ha dirottato su questa emergenza la maggior parte delle risorse del settore no-profit, considerato centrale nell'attuazione dei piani previsti per il post-uragano.
Ciò detto, secondo Flynn, nell'eventualità di un nuovo uragano, rimangono ancora 3 nodi cruciali da sciogliere:
- la capacità (e la modalità) di intervento del governo federale;
- la definizione del risarcimento dei danni da parte delle compagnie di assicurazione;
- il bilanciamento fra prontezza di evacuazione (su cui sta puntando molto) e piani di reintegrazione, che prevedano il rientro all'interno delle proprie comunità (al momento punto debole della gestione dell'emergenza così come pianificata).
Il tutto, mentre la stagione degli uragani del 2010 è preannunciata come una delle peggiori degli ultimi anni.
La memoria si dissolve facilmente con lo scorrere del tempo: va tenuta viva (il quadro è di S. Dalì: La persistenza della memoria). |
E di memoria.
Troppo spesso, a quanto sembra, siamo capaci di dimenticare.
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FONTI: Rapporto della Greater New Orleans Community Data Center (https://gnocdc.s3.amazonaws.com/NOIat5/Overview.pdf)
Washington Post (Editoriale 29 settembre): http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2010/08/28/AR2010082802897.html
Washington Post (Stephen Flynn): http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2010/08/27/AR2010082702130.html?nav%3Dhcmoduletmv
Mi è piace l'intestazione del tuo blog e trovo interessante la tua riflessione...
RispondiEliminaGrazie per averla condivisa sul tuo blog.
Buona serata
Elena
Grazie davvero Elena.
RispondiEliminaCommenti come il tuo sono importanti: danno il senso che qualcuno, dall'altro capo del filo, è in ascolto.
Quando si percepisce questo è come se la nostra voce acquistasse significato!
Spero di rivederti sul mio blog! Sei la benvenuta!
Buona serata anche a te!
Luigi