Berlusconi ha parlato. Purtroppo. |
Così parlò Berlusconi.
Il premier ha rotto il silenzio (troppo facile la battuta, quindi mi astengo!).
Dopo la dichiarazione (un po' inquietante) della serie: "Avremo i numeri. Governeremo per tre anni" (promessa o minaccia? Fate voi), e il dietrofront di Bossi ("Voteremo la fiducia", con annesso messaggio ai suoi "il federalismo è fatto, preparate i festeggiamenti"), Berlusconi è volato in Russia, dall'amico liberale e anticomunista Putin e, partecipando ad un Forum sugli standard democratici (giuro, è così!) ha affermato (Fonte: Adnkronos):
La magistratura ha ritenuto di poter ancora svolgere una sua opera mettendo sotto accusa con accuse assolutamente inventate i protagonisti della vita politica e quindi mettendo a rischio la governabilità del Paese. Questa è una situazione di oppressione della vita del cittadino ed è qualcosa che in una democrazia non può essere accettata, non deve accadere.
E ancora:
Ho dato una rassicurazione ai miei due amici che mi hanno chiesto: ma che succede in Italia in questi giorni? Li ho rassicurati: sono piccole questioni di professionisti della politica, che vogliono avere la loro aziendina per poter contare nella politica, ma che non toccano la governabilità del Paese.
In sintesi: il Premier bolla i magistrati come pericolosi eversivi che attentano alla stabilità del Governo e Fini come un opportunista che ha voluto ritagliarsi il proprio spazio politico.
Immediata la reazione di Granata (Futuro e Libertà): "Fini fa politica ed è un leader politico, quindi non si occupa di aziende né di affari, a differenza di molti nel Pdl, ad iniziare da Berlusconi. Per quanto riguarda la magistratura va difesa e sostenuta, soprattutto va rispettata, perché rappresenta un baluardo contro le mafie, le cricche e i sistemi criminali". "Per questo le parole di Berlusconi sono inaccettabili e politicamente gravi."
Cosa c'è di nuovo nelle dichiarazioni di Berlusconi? Non molto, in effetti.
E tuttavia è interessante notare come venga minimizzata dal Premier la crisi in atto nel nostro paese, nel tentativo di far passare uno dei momenti più caldi della politica degli ultimi anni come una tempesta in un bicchiere d'acqua.
Soprattutto, va osservato come suoni piuttosto sconsolante che un Primo Ministro, invece che parlare ad ampio respiro di democrazia in un contesto internazionale, rappresenti al solito soltanto sé stesso e la sua visione berluscocentrica, parlando delle sue personali battaglie giudiziarie e screditando le istituzioni cardine del paese che governa, mentre al tempo stesso favorisce il messaggio di un dissidio insanabile e ingestibile nei rapporti fra chi detiene il potere esecutivo e chi detiene quello giudiziario.
Lo confesso, ho fatto un sogno: il nostro era un paese in cui il Presidente del Consiglio ragionava in termini di valori e non di valute.
Un Primo Ministro interessato ad inseguire serenità per tutti, piuttosto che Letizia per sé.
Un Premier capace di moltiplicare pane e pesci, piuttosto che tartarughe e farfalline.
Un Capo del Governo interessato più a toccare grandi temi che grandi tette.
I sogni sono sogni, lo so, e spesso sono difficilmente realizzabili.
Ma che ci volete fare.
Noi estremisti e conservatori, come dice Brunetta, siamo così.
Un po' Rosselle O'Hara della politica, ci piace credere che domani sarà davvero un altro giorno.
[Approfondimenti: Human Rights Watch sulla Russia "democratica", segnalazione che devo al blog di Luca Meneghel]
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