Finalmente un programma condivisibile. Di chi è? |
Da una lettera aperta pubblicata oggi sul Fatto Quotidiano on line:
"Serve immediatamente una rigorosa norma anticorruzione e non è più rinviabile la concessione di diritti pieni di cittadinanza a tanti bambini e ragazzi nati in Italia da genitori regolarmente qui residenti e che si sentono, e sono, “nuovi italiani”. Allo stesso tempo non è più rinviabile una rigorosa iniziativa politica e parlamentare sulla libertà d’informazione e sul conflitto d’interesse.
Eppoi occorre porre rimedio con il reperimento di adeguate risorse, agli enormi problemi della scuola pubblica, della ricerca e dell’Università se vogliamo costruire percorsi di superamento del declino nazionale, come attenzione e sostegno non potranno mancare a misure straordinarie adeguate per le forze dell’ordine e per la magistratura.
Essenziali poi nuove politiche culturali e ambientali, al fine di salvaguardare e rilanciare il più grande patrimonio, e la più grande risorsa dell’Italia".
Avanti, si accettano scommesse. Chi l'ha scritto?
Veltroni?
Negativo.
D'Alema?
Macché.
Bersani?
Magari.
Nichi Vendola?
Proprio no.
Di Pietro?
Neppure.
Beppe Grillo?
Assolutamente no.
Ok, ve lo dico: Fabio Granata, Futuro e Libertà, in una lettera aperta a Fini.
Che merita di essere letta. Anche se viene proprio da dire: "Beati monoculi in terra caecorum".
Fabio Granata, di Futuro e Libertà: sua la lettera a Fini. |
E tuttavia, mentre il mio cuore, con automatismi non raziocinanti, continua a battere a sinistra, mi sorge il dubbio che una speranza per questo paese tutto sommato ci sia, se qualcuno a destra dichiara un'idea dell'Italia per nulla opposta, nei suoi valori fondamentali, alla mia.
E faccio un appello: c'è qualcun altro, là a destra, che la pensa così? Se sì, alzi la voce: è giunta l'ora!
E aggiungo: ci vuole così tanto, alla nostra sinistra, per esplicitare un progetto concreto su basi simili?
In fretta, però.
Non vorrei che alle prossime elezioni mi venisse voglia di votare Granata!
L'Italia è l'unico paese al mondo così a destra, che le uniche cose di sinistra le dicono gli ex fascisti. Poveri noi!
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