Il Vaticano interviene nella vicenda Berlusconi-Ruby... |
Lo ammetto.
Un po' di pregiudizio ce l'ho.
E sicuramente sarà per questo che continuo a pensare che la reazione tardiva del Vaticano al Rubygate, dalle colonne dell'Avvenire alla dichiarazione del Segretario dello Stato Vaticano, Cardinale Tarcisio Bertone, abbia la consistenza di un minuscolo granello di sabbia, nelle forme in cui è stata presentata, in confronto al deserto morale scoperchiato dallo scandalo in cui è coinvolto il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dunque, con lui, tutta l'Italia.
Per di più, analizzando nello specifico le parole del Card. Bertone, personalmente, da cittadino laico, rimango seriamente perplesso:
"'La Chiesa invita tutti, soprattutto coloro che hanno una responsabilità pubblica, ad assumere l'impegno di una più robusta moralità e legalità"
Che formulata così sembra quasi significare: "suvvia Silvio, un po' d'attenzione: aumenta l'impegno nella moralità e nella legalità, che sono già robuste per carità, ma dovrebbero esserlo di più".
Tirata d'orecchie e invito ad "aggiustare il tiro", in estrema sintesi: tutto qui.
Tutto qui?!
Ve la dico tutta. Ecco le prime parole che mi vengono in mente e che, come minimo, mi sarei aspettato:
"La Chiesa è profondamente scioccata dall'abisso etico che emerge dagli atti della Procura di Milano e che lascia intravedere, se verranno confermate le vicende in questione, una seria emergenza sociale per quanto concerne la concezione delle istituzioni politiche e il rapporto fra potenti e società civile. Per non parlare di quanto attiene alla sfera della morale e a quella fondamentale del rispetto, oltre che per le leggi dell'uomo, in primo luogo per le leggi di Dio, che indicano nella dignità della persona, sia uomo che donna, il valore portante della nostra comunità".
Qualcosa del genere, si poteva, anzi doveva dire, no?
Perché certamente sarà un mio pregiudizio ritenere le parole spese finora "un granello nel deserto", ma ricordo male o i disvalori contro cui Papa Benedetto XVI si scaglia da anni sono nientepopodimeno che (parole di Ratzinger) "il relativismo etico" e "l'inquinamento morale", e tutto ciò che "spettacolarizza il piacere, la violenza o il disprezzo per l'uomo e la donna"?
Ok: time-out, ora.
Relativismo etico e inquinamento morale.
Dite la verità: trovate definizioni migliori di queste per riassumere, in modo forbito, la melma contenuta nelle 389 pagine dell'oramai arcinoto faldone?
La domanda allora sorge spontanea: sarà un caso che la tassa IMU prevista nel decreto del federalismo fiscale (quella definita come un "restyling dell'ICI", secondo l'ANCI, l'Associazione Nazionale Comuni Italiani) preveda colossali esenzioni per il patrimonio della Santa Sede (si parla di una stima attorno ai 700 milioni di euro)?
Provate a chiedere in giro se pensano che sia un caso.
E a chi vi dirà che chissà, perché no, ma sì, forse sì dai, magari in effetti, per una volta almeno lo è, chiedetegli come mai, nella prima stesura del decreto, non era prevista alcuna esenzione...
Ultim'ora: giusto stamani il Papa ha parlato di "indebolimento morale". Dall'inquinamento siamo già all'indebolimento.
Per le prossime tre puntate della telenovela sono previste nell'ordine (1)"malessere morale", (2) "lieve disorientamento morale". Terza puntata? Il silenzio.
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