[Dal Prof. Woland per la Città Invisibile]
Il Prof. Roberto de Mattei ha parlato: non come vicepresidente del CNR - dice lui - ma come cittadino credente.
“Le grandi catastrofi sono una voce paterna della bontà di Dio, che ci richiama al fine ultimo della nostra vita... Le catastrofi sono i giusti castighi di Dio”,
ha sentenziato durante una trasmissione di Radio Maria.
C’è da augurarsi che la voce di questo professore di storia moderna, che si impanca a maestro di evoluzionismo (criticando Darwin) e ora di sismologia, non arrivi in Giappone.
Il Dio che castiga non è affatto un padre per i giapponesi: in Giappone infatti - il professore dovrebbe saperlo - le religioni principali sono lo Shintoismo (83,9%) e il Buddhismo (71,4%), spesso professate unitamente.
Anche alla luce delle ultime ridicole notizie riguardanti l’interrogazione parlamentare contro la laurea ad honorem di Roberto Saviano, viene da chiedersi se non sarebbe auspicabile che accanto all’istituto della laurea honoris causa possa esservi quello del ritiro della laurea per disonore, intendendo etimologicamente il disonore come mancanza di rispetto: in questo caso venuto a mancare sia nei confronti degli uomini sia nei confronti di Dio.
Mi piacerebbe in proposito chiedere allo storico se ritiene che anche gli Stati Uniti furono strumento della “bontà paterna” di Dio in occasione del bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki.
Credo si possa concludere che il professore abbia davvero smarrito la via (della ragione).
Il consiglio, mentre vaga per ritrovarla, è quello di tenersi lontano dall’Aquila.
Non so se la sua fede lo salverebbe dal castigo degli Aquilani.
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