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lunedì 22 agosto 2011

Santa Casta.



L'onda dell'anti-casta è arrivata anche dalle parti del Vaticano.

Da qualche giorno è attiva su FB una pagina dal titolo "Vaticano, pagaci tu la manovra finanziaria" ( c'è anche il relativo sito), pagina che al momento in cui scrivo ha già raggiunto oltre 105.000 sostenitori.

In questa recrudescenza delle annose polemiche sui privilegi fiscali di cui gode la Chiesa, vorrei ricordare solo un paio di questioni fondamentali.

8 PER MILLE.

1. Circa il 60% degli italiani lascia in bianco la voce relativa alle donazioni. 
Al primo posto tra le possibili scelte c'è la Chiesa Cattolica, con il 35% circa di preferenze. 
Ed allora, per un sagace meccanismo messo a punto nell'era Craxi a metà degli anni 80, scatta l'agevolazione delle agevolazioni: la maggioranza relativa è da considerarsi maggioranza assoluta.
La Cei ringrazia e incassa il 90% dell'8 per mille.
La domanda è: sarebbe così assurdo togliere l'abominio proporzionale e far incassare allo Stato la quota derivante dalle preferenze non espresse dei contribuenti (come avviene in Spagna, ad esempio)?

2. Dal momento che spesso si parla della destinazione umanitaria dell'8 per mille, è forse utile ricordare che del miliardo di euro incassato con l'8 per mille solo il 20% viene destinato alla carità in Italia e nel Terzo Mondo. L'80% resta nelle tasche della Chiesa...

ICI-IMU

Ad ottobre 2010, la prima versione del decreto che introduceva l'IMU (un restyling della vecchia ICI) toglieva finalmente le agevolazioni legate agli enti ecclesiastici, stimabili in circa 1 miliardo di euro annui.
A gennaio, naturalmente, nella versione definitiva del decreto, le esenzioni ricomparivano tutte, nessuna esclusa.
La domanda semplice semplice è: perché - complice la crisi - non torniamo agli intenti della prima stesura del decreto (che avrà avuto un motivo di essere, o no?!) e aboliamo queste benedette agevolazioni?

Mi si dica, per favore, dove sta l'assurdità di simili proposte.

No perché se le motivazioni per lasciare tutto com'è sono quelle che si leggono su una pagina FB nata per contrastare l'ondata anti-casta ecclesiastica, allora parliamone:
"si ricordi che queste agevolazioni sono dovute alla semplice motivazione che la Chiesa di tutto fu spogliata con l’Unità d’Italia. Il fatto di pagare al Vaticano acqua, gas e fogne [altra agevolazione, Ndr], non solo era ed è un dovere sacrosanto, ma è anche una necessità logica e politica in quanto il Vaticano è stato messo nelle condizioni di non riuscire ad essere del tutto autosufficiente dato che è stata l’Italia a ridurlo in un territorio tanto misero".
Dunque vogliamo mantenere dei privilegi e delle agevolazioni per un presunto debito storico?!

Per aver condannato Galileo Galilei la Chiesa domandò "scusa" dopo quasi 400 anni: problema risolto.

Facciamo così: senza attendere 400 anni, da italiani chiediamo scusa subito anche noi se (e sottolineo se) il nostro Stato ha danneggiato in qualche modo la Chiesa.

Debito storico saldato.

Ora possiamo tornare a chiedere che il denaro dei cittadini italiani non venga disperso contro la loro volontà, magari per ingrossare il bacino elettorale di chicchessia?

Ve ne saremmo grati.

P.P. [Post Post] A proposito: se volete ringraziare di persona il generoso e machiavellico ideatore del perverso cavillo proporzionale dell'8 per mille negli anni 80 craxiani, ne rammento solo nome e cognome: il socialista Giulio Tremonti.