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mercoledì 15 febbraio 2012

L'operazione trasparenza e l'opachino d'oro.


Il Presidente Monti aveva dato 90 giorni agli esponenti del governo per pubblicare i loro redditi.

L'operazione trasparenza scadeva ieri, 14 febbraio. 

Risultato? Decisamente opaco, per ora: solo 3 redditi pubblicati. 
E una circolare-ultimatum che fissa in martedì prossimo - 21 febbraio - il termine ultimo per mettersi in regola.

Nell'attesa, è forse il caso di rammentare che una simile iniziativa è da tempo in corso nel nostro beneamato Parlamento, su proposta dell'Onorevole Rita Bernardini.
In sostanza per pubblicare i redditi (consultabili presso Camera e Senato che raccolgono i dati in appositi Bollettini) c'è bisogno di un'autorizzazione del singolo parlamentare.

Situazione al momento: hanno autorizzato la pubblicazione 224 su 945 parlamentari. Praticamente il 23,7% dei parlamentari (dati Openpolis).

Al riguardo, pensando potesse essere interessante qualche percentuale più specifica, ho fatto un paio di calcoli incrociando i dati.
Ecco cosa è venuto fuori, dai più trasparenti ai meno:

  1. PD: ha autorizzato la pubblicazione della propria dichiarazione dei redditi il 44,8 % (139 parlamentari su 310)
  2. IDV: 36% (12 su 33)
  3. UDC: 15% (8 su 53)
  4. FLI: 13% (5 su 38)
  5. PDL: 12% (42 su 338)

E vince l'opachino d'oro... la Lega Nord: 4,7% (4 su 84)!

No, dico: quattro-virgola-sette per cento.

Se si tiene conto di dati come questo, o come quello relativo al ricorso pro vitalizi -15 su 26 erano della Lega - c'è di che riflettere, mi pare.

Altro che opposizione dura e pura.

"Dura" passi pure.

Sull'attaccamento ai privilegi e la questione della trasparenza mi sembra invece ci sia qualcosa da rivedere.

O sbaglio?