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giovedì 30 settembre 2010

Fiducia incassata? Non solo quella.

Numeri immaginari... o numeri reali?
[Aggiornato il 5 di ottobre]

Oggi do i numeri.

Dovrei parlare di un abominevole Ciarrapico. Dovrei commentare il sempre più irrimediabilmente uguale a sé stesso "Berlusconi". Dovrei spendere due parole sul linguaggio (non sui contenuti, che trovo inappuntabili) dell'intervento in aula di Di Pietro.

Invece do i numeri.

Sono100 al Senato e 240 alla Camera i parlamentari a rischio pensione.

Da questa legislatura, infatti, per effetto di un provvedimento del Governo Prodi, ora esecutivo, non sono più sufficienti i 2 anni e 6 mesi per acquisire il diritto ad una pensione vitalizia.
Ci vogliono 5 anni pieni (raggiunti anche con la somma di più periodi di diverse legislature)

Questo significa che per 340 nostri parlamentari il rischio di perdere il privilegio se la legislatura non si conclude e non vengono rieletti è alto.

Quanto questo può influenzare la tenuta del governo e le eventuali richieste di fiducia?

Difficile dirlo, ma stando a qualche dichiarazione (tenuta anonima per ovvi motivi) degli interessati, pubblicata dal Sole 24 ore il 5 di ottobre, il problema esiste.


In quanti sono dunque disposti a votare la fiducia ad oltranza per non rischiare che le camere vengano sciolte anzitempo?

Questi numeri non li sappiamo. Ma sappiamo che potrebbero essere (o sono già stati) decisivi. E che non è certo questo il metro con cui un parlamentare dovrebbe dare il suo voto di fiducia ad un governo in carica.

Per questo, il mio più sentito V-post a quanti, eletti per il bene pubblico, agiscono in nome della casta, finendo col rappresentare, più di di tutto e prima di tutti, se stessi.



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