Chissà perché, la notizia era passata un po' in sordina.
Il 5 febbraio scorso, quel pericoloso bolscevico di Giuseppe Bortolussi, Segretario del CGIA di Mestre (Associazioni Artigiani Piccole Imprese) aveva lanciato l'allarme riguardo agli effetti dell'applicazione della sempre più famigerata IMU (ribattezzata "la nuova ICI"): un impatto fiscale di mezzo miliardo di euro in più per le imprese, secondo la simulazione curata dall'Ufficio Studi dell'Associazione.
Strano che non sia scattato il Metodo Boffo per il pericolosissimo Bortolussi. Probabilmente, dato l'impatto mediatico inesistente della notizia, non conveniva soffiare sul fuoco.
Sarà interessante capire come verrà trattata la notizia dello stesso tenore rilanciata ieri nientepopodimeno che da Rete Imprese Italia (che riunisce fra l'altro ConfArtigianato, ConfEsercenti e ConfCommercio).
Altre stime altra corsa, infatti: secondo il noto stalinista Giorgio Guerrini, Presidente della R.ete., l'aggravio fiscale per le imprese potrebbe stimarsi complessivamente in 812 milioni di euro, per un parziale annuo di alcune migliaia di euro per singola impresa.
Lo confesso: devo ricredermi sul piano di rilancio economico sbandierato ai quatto venti da Berlusconi, mentore il buon Giuliano Ferrara.
La frustata al cavallo dell'economia promessa c'è eccome e si sente.
Sulle chiappe degli imprenditori italiani.
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