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mercoledì 2 marzo 2011

Lo strano caso del Ministro Guttemberg.

Non tutte le strade conducono a "Morality"...


[Il Prof. Woland per la Città Invisibile]


Dunque Karl-Theodor Maria Nikolaus Johann Jacob Philipp Franz Joseph Sylvester Freiherr von und zu Guttenberg (sì, è sempre la stessa persona), Ministro Federale della Difesa nel Governo Merkel II, si è appena dimesso.
Astro nascente del CSU (Christlich-Soziale Union), rampollo di una nobile famiglia francone le cui notizie risalgono al XII secolo, marito di una pronipote del cancelliere Otto von Bismarck, è stato pescato con le mani nel sacco.

Di quali orrende colpe si sarà macchiato il ministro per essere stato costretto dalla pressione dell’opinione pubblica a rassegnare le dimissioni?
Corruzione in atti giudiziari? Evasione fiscale? Sfruttamento della prostituzione? Concussione?
Certo che no, per questi reati non ci si dimette neppure in Italia.

Reggetevi forte e “segnatevi”! Il ministro era accusato nientepopodimeno che... di plagio!
Ebbene sì: aveva copiato alcune parti della “sua” tesi di dottorato (piccola notazione di costume: Guttemberg avrebbe copiato la tesi per accelerare i tempi, dal momento che il titolo di doktor - che si consegue con il dottorato e non con la laurea - in Germania è titolo preferenziale per accedere alle cariche politiche).

Poco da aggiungere, no?

E tuttavia alcuni fatterelli, che certamente (?!) sarebbero potuti accadere anche nel Belpaese, lasciatemeli elencare.

1.Il Presidente del Bundestag, il conservatore (noto comunista?) Norbert Lammert del CDU (Christlich Demokratische Union Deutschlands, partito fratello del CSU con cui forma lo stesso gruppo parlamentare e il cui presidente è proprio Angela Merkel), ricalcando lo stile di un Cicchitto o di un Lupi, aveva recentemente dichiarato al quotidiano Mitteldeutsche Zeitung che il caso di Guttemberg rappresentava "ein Sargnagel für das Vertrauen in unsere Demokratie" (lo cito in lingua originale perché non vi siano equivoci): «un chiodo nella bara della fiducia nella nostra democrazia».

2. Circa 23.000 tra accademici, dottorandi e semplici cittadini, avevano scritto una lettera aperta, indirizzata alla Merkel, in cui sottolineavano lo sdegno generale per l'accaduto.

3. Il Ministro Guttemberg ha dichiarato: «Non si lascia facilmente un incarico che si è svolto con il cuore» e ha poi precisato - affermazione che da noi rischia di essere incomprensibile - che non si è dimesso per la vicenda in sé, ma per via del fatto che l'attenzione dei media era oramai concentrata sul suo scandalo piuttosto che sulla situazione dei soldati in Afghanistan.

4. L’università di Bayreuth – in cui Guttenberg si era laureato – gli ha revocato il titolo di dottorato, dopo aver aperto un’indagine interna per verificare le accuse di plagio.

Una sola parola: chapeau.

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