Lo so, rischio di apparire bilioso, fissato ed anzi decisamente monomaniaco.
Ma non ci posso fare niente: il solo pensiero che ci sia chi entra in politica per salvarsi la pelle dai debiti e dai processi mi fa uscire fuori dai gangheri.
Il fatto che chi conosce profondamente i meccanismi dello show-business possa, approfittando della propria notorietà e delle proprie conoscenze, ricoprire un ruolo nella vita di ciascuno di noi, proponendo leggi, parlando a mio nome, decidendo del mio futuro, mi fa letteralmente ribollire il sangue nelle vene.
Il fatto che, lasciatemelo dire, chi ha costruito la sua fortuna sulle tette e sui culi altrui possa legittimamente candidarsi ad entrare in Parlamento e ergersi a mio rappresentante mi fa salire il sangue - già ribollito - dritto alla testa.
No, dico: davvero ci siamo assuefatti all'idea che sia questo il profilo di eccellenza del nostro politico ideale?
Un avventuriero, sessuomane, malato di protagonismo, indebitato fino al collo, che sfrutta la propria immagine per salvarsi le chiappe?
Un momento: cosa avete capito?
Non parlo di Lui.
Mi riferisco al suo amico, quello che ha dichiarato di volersi candidare alle prossime elezioni.
Il Procacciatore Iniziale, insomma.
...
Ma santo Dio, quand'è che ci svegliamo da questo incubo maledetto?
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