Lo confesso: stamattina ho pensato bene di Sallusti & Co.
Sbirciando la rassegna stampa, infatti, ho scoperto un interessante articolo di Paolo Del Debbio, dal titolo "Primarie: occhio al fattore Silvio".
Interessante soprattutto perché - udite udite - è discretamente (auto)critico nei confronti del metodo con cui il PdL sta affrontando la questione primarie.
Il succo dell'articolo mi pare si possa riassumere nei due catenacci e nei relativi passaggi chiave dell'articolo (il grassetto è mio):
- "la vera selezione deve essere sui programmi, non sui nomi da copertina" (passaggio chiave del testo: "il pericolo è un altro: quello di pensare alla formula e alle alleanze, prima dei contenuti").
- "la linea dei prossimi anni non può essere dettata dalla frenesia di oggi" (passaggio chiave del testo: "la linea politica dei prossimi anni del PdL non è assolutamente scontata, né liquidabile con due battute. Necessita di molta elaborazione. Non si fa in due minuti. C'è qualcuno che ci sta pensando, a parte Tremonti, che poi viene criticato perché non ne discute?").
Di per sé, dal punto di vista dei contenuti, credo poteva bastare già questo per far storcere il naso ai puristi del pensiero unico berlusconiano, quelli per cui "non si mostrano mai scollamenti" e "non si mostrano mai problemi interni".
Aggiungeteci la strizzata d'occhio a Tremonti (l'incubo politico ricorrente del Premier) e un altro periodo significativo, in cui si irridono i sedicenti delfini che danno colpi di coda per un po' di visibilità, credendosi delfini, mentre - scrive Del Debbio - "visti dal di fuori somigliano più ad altre specie ittiche: tonno, pesce palla, pesce sega..." e il gioco è fatto.
Dite la verità: avete mai visto così tante osservazioni critiche al PdL tra le pagine del quotidiano di casa Berlusconi?
Ecco perché ho pensato bene di Sallusti & Co., stamattina: perché l'esercizio dell'autocritica deve essere sempre considerato positivamente, specie là dove è merce rara, se non introvabile.
Ecco perché ho pensato bene di Sallusti & Co., stamattina: perché l'esercizio dell'autocritica deve essere sempre considerato positivamente, specie là dove è merce rara, se non introvabile.
Poi però ho fatto un salto sul sito online del Giornale: l'articolo di Del Debbio appariva stamani anche lì.
Di più: era in vetrina, tra gli articoli principali della pagina degli Interni.
Poi, a fine mattinata, accade qualcosa.
Accade che cliccando sull'articolo, che rimanda a questo indirizzo, viene fuori questa schermata:
Tradotto: l'articolo c'è, ma non si vede.
Dopo le 14, scompare anche dalla vetrina e viene relegato a fondo pagina nella sezione "altre notizie".
Sempre irraggiungibile, naturalmente, con la paginata che rinvia al solito errore: loop di reindirizzamento...
... Sarà mica contagioso?
In ogni caso, se questa è la dialettica interna con cui il partito di Berlusconi intende affrontare le primarie, delfini e specie ittiche varie sono avvisati.
La parola d'ordine, tanto per cambiare, è sempre la stessa: acqua in bocca...