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giovedì 28 luglio 2011

Ministro Nitto Palma, permette due domande?


Il nuovo Ministro della Giustizia, colui che ha preso il posto di Angelino Alfano, è dunque Francesco Nitto Palma.

Intimo di Cesarone Previti, il che - come hanno già fatto notare altri illustri colleghi - non è propriamente un bel biglietto da visita.

Non lo sono, a dire il vero, nemmeno le prime dichiarazioni rilasciate dal neo Ministro.

Se da un lato infatti egli annuncia la volontà di porre fine allo scontro tra politica e magistratura - lodevole intento, sebbene appaia vagamente in contrasto con gli ultimi mesi di fuoco voluti dal Premier, per intenderci quelli che hanno portato ai manifesti milanesi "via le Br dalle procure" - d'altro canto non depone propriamente a suo favore quanto avrebbe dichiarato in risposta alla domanda "da dove vuole ripartire?".
Ecco le sue parole:
Personalmente ritengo che il problema del magistrato in politica debba essere risolto definitivamente con la legge.
Ah però! 

Questa sì che è telepatia con la maggioranza dei cittadini italiani.

Alzi la mano chi di noi non pensa che il primo problema della giustizia italiana sia l'entrata in politica dei magistrati!

Dopo averci dato un saggio delle sue doti medianiche, ci piacerebbe che il nuovo Ministro della Giustizia scelto da Silvio Berlusconi ci svelasse un po' di più riguardo al suo progetto politico, rispondendo, per esempio, a due domande facili facili.

Eccole qua:

1. Cosa ne pensa oggi, Ministro Nitto Palma, dell'emendamento al testo Boato (art. 68) da lei presentato nel luglio del 2002, in base alla quale si intendeva sospendere tutti i processi per i parlamentari in carica (oltre che per i giudici costituzionali e il Presidente della Repubblica) fino alla fine del loro mandato, naturalmente - chissà poi perché - con effetto retroattivo?

2. Giorni fa, durante un'udienza romana, Manuel Pasta, un pentito mafioso siciliano, ha preso la parola e ha detto:
"Se voi lasciate soli i collaboratori non date un buon esempio perché la mafia non li lascia mai soli i mafiosi. Cosa Nostra assicura uno stipendio ai carcerati e ai loro familiari, paga anche gli onorari agli avvocati. Io vengo qua perché sono pentito dentro, altrimenti dovrei solo scappare da questo Stato".
Ministro Nitto Palma, qual è la sua posizione riguardo agli stanziamenti per la gestione dei collaboratori di giustizia, che dal 2008 ad oggi sono passati da 70 milioni di euro a soli 34 milioni di euro, mettendo a rischio alcuni importanti processi di mafia?

Su queste problematiche, almeno per iniziare, gradiremmo risposte precise.

Magari prima della questione relativa alla carriera politica dei magistrati, se non le spiace.

Mica per altro: giusto per quella storia del biglietto da visita.