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lunedì 12 settembre 2011

Nebbia in val padana.

L'omicidio di Cesare Terranova
[Dal Prof. Woland per la Città Invisibile]
«Il giudice è quindi solo, solo con le menzogne cui ha creduto, le verità che gli sono sfuggite, solo con la fede cui si è spesso aggrappato come naufrago, solo con il pianto di un innocente e con la perfidia e la protervia dei malvagi. Ma il buon giudice, nella sua solitudine, deve essere libero, onesto e coraggioso
(Antonino Scopelliti)
«Si muore, in genere, perché si è soli.»
                                 (Giovanni Falcone)

Come certamente avrete già letto, il deputato leghista Alberto Torazzi ha dichiarato ai microfoni di Radio Padania:
 «Se, oltre ad avere un ministro dell'Interno padano, avessimo anche i magistrati padani, probabilmente in Padania la mafia non esisterebbe...»
I magistrati:


Emanuele Notarbartolo (nato a Palermo),
Francesco Ferlaino (Conflenti, provincia di Catanzaro),
Pietro Scaglione (Palermo),
Cesare Terranova (Palermo),
Gaetano Costa (Caltanissetta),
Rocco Chinnici (Misilmeri, Palermo),
Antonino Saetta (Canicattì, Agrigento),
Alberto Giacomelli (Trapani),
Rosario Livatino (Canicattì),
Antonino Scoppeliti (Campo Calabro, Reggio Calabria),
Giovanni Falcone (Palermo),
Francesca Morvillo (Palermo),
Paolo Borsellino (Palermo),

tutti vittime della criminalità organizzata hanno ricevuto un degno epitaffio.

Discendenti e parenti, nonché tutti i cittadini onesti del paese, ringraziano il deputato leghista.

Per aver così chiaramente mostrato cosa significhi lo spregio delle istituzioni e il vilipendio dei servitori dello Stato che hanno dato la vita per la sicurezza e la salvaguardia dei loro concittadini.