Però insomma, diciamocela tutta: alle volte una minuscola speranza, nei cuori dei puri, continua inconsapevolmente ad albergare, sia pure in un angolo remoto e sperduto.
Almeno fino a che non arriva puntuale l'ennesima mazzata, al cospetto della quale ti viene da deriderti da solo (visto che davanti agli altri affermi naturalmente spavaldo: "perché, tu ci avevi creduto? Che ingenuo!).
Ecco qua:
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Parliamo delle famose decurtazioni del 5% sui redditi superiori ai 90.000 euro e del 10% su quelli superiori ai 150.000.
Avevamo già detto del meccanismo farlocco per cui la norma, nel caso dei signori deputati, si applica solo alle indennità e non alle diarie e ai rimborsi, che implica a conti fatti uno sconto secco di un misero 80%.
Ebbene una nota del tesoro - la 150 dell'11.10.2011 (non so, casomai voleste giocarvi i numeri) - puntualizza che devono essere esclusi dal provvedimento i Ministri e i Sottosegretari, in quanto “tale personale ricopre una carica politica e non è titolare di un rapporto di lavoro dipendente”.
Finalmente una buona notizia, insomma: qualcuno non pagherà - com'è che l'avevano chiamato? - il contributo di solidarietà.
Dite la verità: davvero vogliamo continuare a meravigliarci se poi, tra indignati e sdegnati qualcuno, nel suo piccolissimo, si 'incazza'?