Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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mercoledì 17 agosto 2011

Il contributo solidale dei deputati italiani.


Altre volte mi sono espresso in modo cauto sulla campagna mediatica contro la casta che monta ogni giorno di più nel nostro paese.

Non tanto perché non vi siano tutti i motivi per essere indignati - questo blog è nato proprio per dar voce ad una indignazione personale, in fondo! - bensì perché ho sempre pensato che le lotte contro una singola categoria comportino spesso degli ovvi difetti di generalizzazione, che non sono necessariamente un male, ma che talvolta rischiano di far finire nel tritacarne quanto c'è rimasto di buono nella classe politica italiana (che oramai si dà per scontato sia pari a zero).
Questo, oltre a non essere giusto - per chi fa ancora politica credendoci, intendo, e vi assicuro ce ne sono - può persino diventare pericoloso a livello sociale.

Del resto, lo dico per inciso, se quelli di Libero hanno deciso di saltare sul carro dei contestatori - basta guardare la loro prima pagina di oggi - qualche domanda sarà pure lecito porsela, no (è una generalizzazione anche questa, lo so: concedetemela!)?

E però, e però...

Le decisioni di questo governo, francamente, non aiutano affatto a tenere i nervi saldi riguardo alla problematica dell'etica della politica.

Il Ministro Tremonti ebbe a dichiarare in conferenza stampa, spiegando la manovra:
"per un meccanismo perverso i parlamentari vengono segati il doppio".
Si riferiva al fatto che la stangata del contributo di solidarietà previsto nella nuova manovra - 5% per i redditi superiori ai 90.000 euro e 10% per quelli superiori ai 150.000 - per i deputati della Camera sarà invece rispettivamente del 10 e del 20%.

Peccato che un articolo apparso oggi sul Sole 24 ore ci sveli che tale meccanismo verrà applicato solo alle indennità, senza considerare dunque diarie e rimborsi vari.

Il risultato?

I deputati contribuiranno per circa il 20% delle loro entrate: 8.000 euro c.a. nel triennio anziché 42.000 euro e rotti se si considerano diarie e rimborsi.

Uno sconto dell'80%, come rammentato nell'articolo.

Capirete, cari governanti, che a leggere queste cose diventa molto difficile non parlare di casta e salvare il salvabile pensando al vostro contributo per la crisi del paese.

Solidale, forse.

Ma a quanto pare non poi così equo.

Sia ben chiaro, mica per altro: sempre per quella storia dell'anello al naso.


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