Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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domenica 27 marzo 2011

A Forum, su Canale 5: L’Aquila? Tutto bene, grazie!

Un'immagine  de L'Aquila dopo il terremoto.


16: il numero di centri storici completamente abbandonati.


50%: il totale degli alloggi con problemi nei servizi di base e nei collegamenti del trasporto pubblico.


35%: il totale dei complessi residenziali con servizi igenici in cattive condizioni.


73%: il totale di persone che lamenta l'assenza di ritrovi pubblici.


68%: il totale degli intervistati che vorrebbe lasciare al più presto l'abitazione dello Stato.


45%: il totale di chi - perso il proprio lavoro a causa della tragedia- ne aveva trovato uno nuovo, ma oggi è disoccupato.

46%: il totale di chi denuncia un sensibile calo di reddito.

43%: il totale di quanti hanno sofferto e soffrono a tutt'oggi di stress post-traumatico. Tra le donne, il dato raggiunge il 66%.

71%: il totale di quanti affermano che la comunità è morta con l'arrivo del terremoto.

Questi sono i numeri della tragedia aquilana a quasi due anni dal terremoto, così come emergono dalla ricerca Microdis svolta da tre atenei italiani per un progetto coordinato dal Cespro, finanziato dall'Unione Europea attraverso l’università belga di Louvain e curato dal Prof. David Alexander, uno dei massimi esperti europei di disastri.

Prof. Alexander che ha affermato (seriamente):
1. In Indonesia la ricostruzione dopo il terremoto procede meglio che a L’Aquila; 
2. La calamità è stata affrontata in modo paternalistico e centralista, ma gli scandali che hanno travolto la protezione civile di Bertolaso forse spiegano quelle scelte;
3. Sono dati sconfortanti che evidenziano l’assenza di una pianificazione della ripresa nel lungo periodo.
Ciò detto, l'indegno teatrino andato in onda a Forum, su Canale 5, venerdì mattina, è qualcosa che supera la soglia del ridicolo, passa per quella del patetico e, andando ben oltre all'umana decenza, si aggiudica la qualifica esclusiva di "ignominioso".

Durante la trasmissione, una falsa abitante aquilana (sì, avete capito bene: falsa) è riuscita - sia ben chiaro: con la complicità totale della conduttrice Rita Dalla Chiesa - nell'incredibile impresa di:

1. inscenare uno spot pro governo ("ringrazio il Presidente e il Governo" e la Dalla Chiesa: "E Bertolaso"...);
2. ribaltare la realtà affermando che "oggi tutti lavorano" e che "pochi sono senza alloggi" (qui la verità su tutti i dati al riguardo).
3. offendere chi è costretto a vivere negli alberghi ("stanno lì a spese dello Stato: mangiano, bevono e non pagano niente, pure io ci vorrei andare").

Su Facebook è giustamente scoppiato il putiferio.


L'assessore alla Cultura e alle Politiche sociali dell'Aquila, Stefania Pezzopane, ha subito scritto un'accorata lettera a Rita Dalla Chiesa, testimoniando lo sdegno della comunità aquilana e invitando la conduttrice a recarsi di persona nella capitale abruzzese per rendersi conto della realtà.


E a proposito di Rita Dalla Chiesa, tra i commenti del sito "Quotidiano d'Abruzzo" che dava conto dell'increscioso accaduto, è spuntato oggi un intervento a nome della conduttrice, che chiede di scriverle all'indirizzo Mediaset. Il Direttore della rivista on-line ha risposto che, semmai, aspetta di essere contattato lui dalla Sig.ra Dalla Chiesa.


Il commento di Rita Dalla Chiesa e la risposta del Direttore.

La morale della storia è presto detta: una televisione del Presidente del Consiglio assolda una donna non aquilana e le fa recitare una parte per testimoniare che la realtà aquilana è tutta rose e fiori grazie al Governo.


Cogliendo in un sol colpo due obiettivi.


1. Infangare la memoria di quanti hanno perso la vita nella tragedia.


2. Ridicolizzare il dolore di quanti sono sopravvissuti e versano in una situazione altamente drammatica.


Il tutto, com'è naturale, semplicemente per esaltare, agli occhi di una parte importante dell'elettorato berlusconiano (pensionati ed anziani), le gesta di Silvio il Magnifico.


Questa è la televisione di Silvio Berlusconi.


E una volta di più si dimostra che il conflitto di interessi non esiste.


Che non siamo in un regime mediatico.


E che io - ora ve lo posso dire - sono Babbo Natale.


P.P. [Post Post] Sempre sul sito del Quotidiano d'Abruzzo è andata in scena l'intimidazione governativa ad opera dell'Ufficio Stampa del Capogruppo del PDL alla Camera, dunque l'On. Fabrizio Cicchitto.


Leggete, leggete:




Lascio a voi ogni commento.


Aggiornamento del 28 marzo (Nr.1)
Rita Dalla Chiesa, in una dichiarazione al Corriere, si dice offesa (giuro!) e "non ci sta": lei - afferma - è sempre stata "equidistante". Tra l'altro, udite udite, ha "persino mandato peluches ai bambini".
Ah beh, cara Rita: ora sì che è tutta un'altra storia.
Che ingrati, 'sti aquilani, eh? Invece di ringraziare...


Aggiornamento del 28 marzo (Nr.2)
Ecco quanto dichiarato a Repubblica dalla Signora Marina, la falsa aquilana protagonista di Forum:
"Ma che vogliono questi aquilani? Ma lo sanno tutti che è una trasmissione finta. Ma che pretendono questi terremotati. Io non c'entro nulla. Ho chiesto di partecipare alla trasmissione e quando gli autori hanno saputo che ero abruzzese, mi hanno chiesto di interpretare quel ruolo. Mi hanno spiegato loro quello che avrei dovuto dire".
Tutto chiaro, no?

Aggiornamento del 28 marzo (Nr.3)
In un'audio-intervista rilasciata a il Centro la signora Marina chiede scusa a tutti gli aquilani e (ma guarda un po'!!) ritratta sui suggeritori. Quelle cose lì, che si sappia, le ha dette lei così, "ingenuamente"...
E sul fronte Mediaset? Tutto tace. Compreso il video della puntata, guarda caso rimosso prontamente dal sito del biscione.


Aggiornamento del 28 marzo (Nr.4)
La Dalla Chiesa ha dichiarato in trasmissione che non accetta gli insulti e che il suo è un programma equidistante. 
Mediaset ha diffuso un comunicato stampa sulla vicenda: un capolavoro di "linguaggio del tubo".


Aggiornamento del 29 marzo
La Pezzopane ha scritto una seconda lettera alla Dalla Chiesa e ha aggiunto che se non arriveranno ufficialmente le scuse scatteranno le denunce.


Aggiornamento del 30 marzo
Per bocca dell'altro attore prezzolato (il finto marito della finta aquilana) spuntano i suggeritori alle spalle delle due comparse. Ma guarda un po'...


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