La prima settimana di Giuliano Ferrara e del suo Qui Radio Londra se n'è andata ed oggi è cominciata quella nuova.
Che nella sua prima settimana inanella una serie impressionante di uno-due, esemplificativa del concetto di Tv di Stato inteso da Berlusconi&Co.
Vediamo.
Martedì 15 marzo (seconda puntata). Pretesto: il "linciaggio morale" subito in Puglia da Ruby. Risultato: spot emotivo pro Ruby (e pro chi, come lei, ha allietato il Premier), al grido evangelico (con tanto di citazione) di "chi è senza peccato"...
Mercoledì 16 marzo (terza puntata). Pretesto: Intervista a Berlusconi su Repubblica. Risultato: spot emotivo pro Silvio... è un 75enne, 30 ragazze sono troppe anche per lui, difficile organizzare un giro di prostituzione così complesso, e via dicendo fra una bugia e l'altra (su tutte, le note foto di Villa Certosa che Silvio avrebbe commissionato!!!). Mancava solo il fazzoletto di Cornacchione e le lacrime al grido di "Povero Silvio".
Giovedì 17 marzo (quarta puntata). Pretesto: Unità d'Italia. Risultato: spot emotivo pro Bossi e pro Lega ("miracolo in Europa: un partito nato come secessionista si integra e diventa uno di noi"...!), con stoccate (anticipatorie della quinta puntata) contro la magistratura, rea di aver "eliminato la Repubblica, fondata nel 48, con le manette" (bufala colossale).
Venerdì 18 marzo (quinta puntata). Pretesto: riflessione sul ruolo della magistratura. Risultato: spot emotivo pro popolo per la serie "i magistrati vogliono sovvertire il volere del popolo" (che ha votato Berlusconi).
Io intanto resisto (e il canone l'ho pagato, come tutti gli anni).
Anche se sono certo che è soltanto l'inizio.
E anche se questa aria, pesantissima, da revanscismo mediatico, lo confesso: mi fa paura ogni giorno di più.
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