Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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mercoledì 9 marzo 2011

Ma la Dia... dà del mafioso al Nord?



Il 15 novembre scorso, Roberto Saviano, nella trasmissione Vieni Via con Me, parlò dell'infiltrazione delle mafie in Lombardia, accennando anche alla Lega come al partito che, essendo più radicato sul territorio, era verosimilmente il più esposto ai contatti con la malavita.

Apriti cielo.

Maroni tuonò, invocando il diritto di replica, e si fece subito grossa la caccia all'uomo di alcuni quotidiani sullo scrittore,  che venne definito il Papa nero della sinistra, il futuro leader dei comunisti, ecc, ecc.

Il 18 di novembre, ecco quale fu la prima pagina del Giornale:


A tre giorni dalla trasmissione, il quotidiano  fa partire una campagna di firme contro Saviano, reo di aver dato "del mafioso al Nord".

Ok.



La Direzione Nazionale Antimafia, nella sua relazione per l'anno 2010, avverte che "la 'ndrangheta ha colonizzato la Lombardia".

Badate: sono parole forti.
Non dicono "c'è una qualche infiltrazione", "c'è una presenza piuttosto preoccupante", o cose del genere.

Colonizzazione, è il termine che usano.

E spiegano:
"la Lombardia è la regione del Nord Italia che conta il maggior indice di penetrazione nel sistema economico legale"
Sarà curioso vedere se il Ministro Maroni si scaglierà contro la Dia e se la Direzione verrà accusata di "dare del mafioso al Nord".

Quel che è certo è che a Roberto Saviano, oggi, qualcuno deve delle scuse.

Che, ci scommettiamo, dopo il trattamento d'eccezione della macchina del fango arriveranno puntuali...

...

... insieme con il treno che viaggia spedito verso l'Isola che non c'è.

[Per rivedere il monologo di Saviano: parte1; parte 2]


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Commenti (2)

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Caro Luigi,
l'affermazione della DIA ,nella relazione per l'anno 2010 ,relativa alla colonizzazione da parte della 'ndrangheta della Regione Lombardia e di altre Regioni, purtroppo non è una novità. Già negli anni precedenti (sicuramente più di dieci) il fenomeno era stato denunciato dalla varie forze di polizia.
Ti ricordo che nel settembre del 2009 il Governatore Roberto Formigoni sentì la necessità di istituire " Un comitato antimafia per l'ESPO" per la vigilanza sulle infiltrazioni negli appalti e trasparenza degli investimenti. Una specie di Commissione Attali di cui però non si è saputo più niente.
Penso che tutte le forze politiche siano a conoscenza del problema e che quindi la campagna contro Saviano sia una strumentalizzazione.
LISA
1 risposta · attivo meno di un minuto fa
Lisa, hai ragione da vendere (come sempre!).
Sia sul fatto che la notizia non costituisca una novità (sebbene i toni usati dalla Dia, come mi è parso il caso di sottolineare, siano particolarmente netti), sia sulla strumentalizzazione della campagna contro Saviano.
In generale, stiamo assistendo ad una delle più grandi campagne mediatiche di disinformazione del nostro paese, come non se ne vedevano dal ventennio mussoliniano.
La mia speranza è che chi ha gli occhi chiusi, o socchiusi, possa svegliarsi dal torpore di cui è preda e gridare con tutto il fiato che ha in corpo "basta!".
Voglio continuare a credere che questo accadrà.
LB

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