Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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martedì 29 marzo 2011

Redditi: per la Confcommercio italiani al palo. Tranne uno.



In 20 anni, dagli anni '90 al 2010, il risparmio delle famiglie italiane si è ridotto, udite udite, di circa 20 miliardi di euro

Lo dice uno studio della Confcommercio, sottolineando che se prima su 100 euro al mese si riusciva a metterne da parte 23, oggi siamo in media a meno di 10 (da notare che il Codacons ha già definito tali dati "seppure allarmanti, ottimistici").

Uno dei motivi di questa situazione è la sostanziale stagnazione dei redditi fino al 2007 e poi la caduta degli stessi nel periodo clou della recessione, il biennio 2008-2009.

Anche il nostro Presidente del Consiglio è alle prese con una faticosa risalita.

Nel 2006 infatti dichiarò 139 milioni e rotti di euro, che però precipitarono incredibilmente, in un drammatico anticipo di recessione, a 14 milioni e rotti nel 2007 e addirittura a soli 6 milioni e spiccioli di euro nel 2008.

Dal 2009 al 2010, magia della crisi internazionale, l'Italia crolla ma Silvio risorge: nel 2009 dichiara un reddito pari a  poco più di 23 milioni di euro e nel 2010 non lascia (un euro), ma anzi raddoppia, dichiarando quasi 41 milioni di euro.

Se si pensa che solo nel 2010 il buon Silvio ha sborsato 34 milioni di euro, di cui circa 1 milione solo per le giovani partecipanti delle "eleganti cene", viene forse da sollevare qualche sopracciglio.

Sorvolando su come spende i soldi il Presidente del Consiglio, dite che sarà lecito dubitare delle capacità governative di chi vede incrementare i suoi introiti stellari in un paese che sotto la sua guida registra un tasso di disoccupazione giovanile fra i più drammatici in Europa e in cui più di 1/3 delle famiglie non arriva a fine mese?

Io, per non saper né leggere né scrivere, qualche dubbio me lo porrei.

Anche perché, sarà certamente veniale, ma lasciatemelo dire.

Tra i beni dichiarati dal Sire di Arcore figurano 9 immobili... 

Fatto sta che il buon Silvio, giusto qualche mese fa, si era vantato di avere ben 20 case! 

Dove sono finite le altre 11?!?!

Magia...


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