Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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martedì 1 marzo 2011

Rai: "più Berlu per tutti".



Avete presente gli spettacoli pirotecnici? 

Che so, ad esempio quelli per festeggiare i santi patroni o qualche altra importante ricorrenza locale, cittadina o paesana?

Ecco, in questo momento ho un po' la sensazione di trovarmi in una di quelle sere festive.

Proprio quando, nel bel mezzo del finale, giusto per dare l'ultimo saluto al pubblico col naso all'insù, si dà letteralmente fuoco alle polveri, mettendo in scena l'apice dello show, il culmine degli effetti spettacolari, il concentrato dell'immaginazione "esplosiva".




Non vi pare che ci siano tutti gli ingredienti per il gran finale col botto?

E non è ancora finita.

Sempre in base all'assunto per cui "le tv non spostano voti" (su cui scrivevo giorni fa), Berlusconi e i suoi continuano imperterriti lo speronamento alla nave Rai.

Dopo la trinità ricostituita, Vespa-Sgarbi-Ferrara, la proposta che arriva oggi (oramai ne sfornano una al giorno) è il palinsesto a settimane alterne (un po' come le targhe). Attenzione: solo il martedì e il giovedì sera, però!

Esempio tipo:

Martedì pari: Ballarò, conduce Giovanni Floris.
Giovedì pari: AnnoZero, conduce Michele Santoro.
Martedì dispari: Vuccirìa (altro quartiere-mercato di Palermo, come Ballarò), conduce Maurizio Belpietro.
Giovedì dispari: NuovaEra, conduce Giuliano Ferrara.

Non ridete.

Questa è la proposta di Alessio Butti (Pdl), contenuta nel nuovo testo sul pluralismo (nella versione Pdl, cioè "Più Berlu per tutti"), presentato in commissione di vigilanza Rai.

Unica nota stonata di questa strabiliante proposta, è che, stranamente, si parla di "rendite di posizione" per le trasmissioni di Santoro e di Floris, ma non si fa menzione della trasmissione di Bruno Vespa, che gode anch'essa di rendita, che sta per essere promossa in prima serata e che tuttavia non compare nella lista dei programmi da "trattare" col solvente per smacchiare il tessuto Rai, ritenuto evidentemente troppo lordato di rosso.

Come vedete, siamo davvero ai botti finali.

Peccato che sia un'incognita non da poco quanto durerà, ancora, questa fase finale dello show e fin dove possa spingersi la volontà di scioccare il pubblico pagante (in tutti i sensi).

L'unica cosa certa, in questo accecante turbinio di luci, è che al momento non c'è proprio niente da festeggiare.


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