Ieri sera ero a teatro (
Don Chisciotte di Franco Branciaroli: testo intrigante, grandissima prova d'autore, audio pessimo. Un po' snervante, alla fine di un'intensa settimana lavorativa).
Tra una parola e l'altra - che si smarriva nei circuiti dell'amplificazione, non arrivando a me - mentre viaggiava il Don Chisciotte, viaggiava la mia mente. Ripensavo.
Ripensavo a quante volte ho sentito dire al popolo di centro-destra (politici, elettori, simpatizzanti, benpensanti e malpensanti) che le tv (non a caso plurale, dunque non di lapsus calami si tratta, ma di lapsus freudiano) non spostano voti (tesi che troppo spesso suona un tantino di parte, aggiungerei, ma fa lo stesso).
Ci ripensavo perché ad un certo punto - credo sia stato alla menzione del "
Cavaliere dalla Trista Figura" - mi è tornato alla mente quello che avevo appena letto nel pomeriggio:
Giuliano Ferrara sta per riapprodare in Rai, con un programma stile
Radio Londra, nella fascia oraria 20:30-21.
Per intenderci, lo spazio che fu del compianto (e sempre più rimpianto)
Enzo Biagi, prima dell'arcinoto
editto bulgaro del Sire di Arcore.
Evidentemente gli
usi criminosi fatti dall'Elefantino dei testi di celebri drammaturghi (
Shakespeare) e immensi filosofi (
Kant) devono piacere molto ad una certa destra, o comunque ad un solo uomo (che è lo stesso).
... E poi ci si lamenta che non c'è meritocrazia!
Dunque, dopo che hanno, in ordine sparso:
-
tolto di mezzo Biagi, Luttazzi, Sabina Guzzanti (RaiOt);
- tentato
con ogni mezzo di
silurare ed affondare Santoro e Dandini;
- provato a
togliere la tutela legale a Report della Gabbanelli;
- messo in plancia di comando dell'azienda Rai il Megadirettore Galattico Cav. di Gran Croc. Dott. Lup. Mann.
Mauro Masi, uomo di comprovata indipendenza;
- affidato a
Minzolini il Tg1 trasformandolo in una succursale televisiva del Giornale, con qualche "sapiente" innesto del
Chi di Alfonso Signorini; ;
-
rifiutato di stilare un contratto con Travaglio e Vauro, che pertanto intervengono ad AnnoZero
a titolo gratuito;
- inserito nel prossimo palinsesto televisivo primaverile
Vespa e Sgarbi in prima serata ed ora, appunto,
Giuliano Ferrara...
... dopo tutto questo, sperano ancora che si creda alla
favola secondo cui
le tv non influenzano il voto...
Mah.
Eppure
un'indagine del Censis, nel 2009, era stata piuttosto chiara al riguardo.
Tutto questo, pensiero più pensiero meno, viaggiava nella mia testa ieri a teatro - in parallelo al viaggio di Don Chisciotte col fido scudiero Sancho Panza - in particolare quando le parole di Branciaroli si dissolvevano nell'intricato tragitto tra il microfono e le mie orecchie.
Starete pensando che a teatro potrei tentare di distogliere la mente dalle italiche storture.
Che volete farci, sono così. Anch'io, come Montale:
Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale
siccome i ciottoli che tu volvi,
mangiati dalla salsedine;
scheggia fuori del tempo, testimone
di una volontà fredda che non passa.
Altro fui: uomo intento che riguarda
in sé, in altrui, il bollore
della vita fugace — uomo che tarda
all’atto, che nessuno, poi, distrugge.
Volli cercare il male
che tarla il mondo, la piccola stortura
d’una leva che arresta
l’ordigno universale; e tutti vidi
gli eventi del minuto
come pronti a disgiungersi in un crollo.
La Rai che
il Cavaliere dalla Trista Figura a capo dell'Italia sta disegnando per noi (al grido di
"le tv non spostano voti") è uno degli eventi simbolo del crollo: un servizio pubblico quanto più possibile
asservito agli obiettivi politici, nel quale si "
occupano" posti strategici, affidandoli ai
portavoce del regime, al solo scopo di
preparare al meglio il voto delle prossime elezioni. Altro che pluralismo, cui si inneggia oggi,
in casa Pdl.
Però, almeno a teatro, avete ragione voi: dovrei davvero evitare di fare simili pensieri.
Ed è per questo che ve lo giuro: se becco il tecnico audio di ieri, lo strozzo.
Il Cavaliere dalla Trista Figura.