Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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sabato 12 febbraio 2011

Imu: nelle imprese, più tasse per tutti.



Chissà perché, la notizia era passata un po' in sordina.

Il 5 febbraio scorso, quel pericoloso bolscevico di Giuseppe Bortolussi, Segretario del CGIA di Mestre (Associazioni Artigiani Piccole Imprese) aveva lanciato l'allarme riguardo agli effetti dell'applicazione della sempre più famigerata IMU (ribattezzata "la nuova ICI"): un impatto fiscale di mezzo miliardo di euro in più per le imprese, secondo la simulazione curata dall'Ufficio Studi dell'Associazione.

Strano che non sia scattato il Metodo Boffo per il pericolosissimo Bortolussi. Probabilmente, dato l'impatto mediatico inesistente della notizia, non conveniva soffiare sul fuoco.

Sarà interessante capire come verrà trattata la notizia dello stesso tenore rilanciata ieri nientepopodimeno che da Rete Imprese Italia (che riunisce fra l'altro ConfArtigianato, ConfEsercenti e ConfCommercio).

Altre stime altra corsa, infatti: secondo il noto stalinista Giorgio Guerrini, Presidente della R.ete., l'aggravio fiscale per le imprese potrebbe stimarsi complessivamente in 812 milioni di euro, per un parziale annuo di alcune migliaia di euro per singola impresa.



Lo confesso: devo ricredermi sul piano di rilancio economico sbandierato ai quatto venti da Berlusconi, mentore il buon Giuliano Ferrara.

La frustata al cavallo dell'economia promessa c'è eccome e si sente.

Sulle chiappe degli imprenditori italiani.


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