Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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sabato 12 febbraio 2011

Da non credere.

Animatrici... quelle?!?!

Vi dico la verità. 

Riguardo alle notti di Arcore al ritmo del Bunga-Bunga, apprezzo molto di più, pardon, disprezzo molto di meno chi tenta di negare "il puttanaio" (chi parla dunque di "cene eleganti"), piuttosto che chi, come il duo Sgarbi-Ferrara, sguazza nel fango, gettando fumo negli occhi, nel tentativo di far passare delle violazioni di legge per azioni "normali" ed "accettabili" perché private!

A pensarci bene, piuttosto, è davvero singolare che non siano ancora fiorite ipotesi un po' più plausibili e meno estremiste, una sorta via di mezzo fra la negazione dei fatti e l'accettazione cieca dei reati.

Che so, è strano che non siano ancora venuti a raccontarci, ad esempio, che le ragazze presenti a Villa San Martino erano delle semplici animatrici.

E magari che tutti quei bonifici e quei pagamenti sono nient'altro che il compenso per le loro prestazioni professionali.

E che insomma, tutto questo scandalo è ingiustificato: in fondo non è accaduto nulla di diverso rispetto a quanto avviene quando si fanno le feste ai bambini e si reclutano a pagamento gli animatori della serata.

Allucinante, nella sua sconvolgente banalità.

Un momento: non ci avrete mica creduto? Che non l'ha detto nessuno, intendo.

Ministro per l'attuazione del programma, Gianfranco Rotondi: ecco l'audio delle sue parole ai microfoni di Radio 24.

Avvertenza. Mangiate qualcosa prima: a digiuno c'è il rischio di ulcera.


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