Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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martedì 1 febbraio 2011

Curriculum.

Luca Barbareschi esce da Futuro e Libertà?

Ve lo dico.

Se andasse a finire che Luca Barbareschi lascia il FLI o per tornare nel PDL, o, come trapela da alcuni rumors, per assumere la direzione del teatro Valle di Roma (o qualsiasi altro incarico, specie "culturale") e aprire così la porta del Parlamento al primo dei non eletti in Sardegna, tale Giovanni Marras, guarda caso fedelissimo di Silvio Berlusconi...

... ebbene io...

... mi sentirei da un lato molto, ma molto più tranquillo. Per Futuro e Libertà, intendo.

Sì perché non so a voi, ma a me quel passato di Barbareschi da attore di Z-movie in cui uccideva a sangue freddo animali, non è mai andato giù...

Certo per il Parlamento Italiano, ahimé, sarei invece molto meno tranquillo.

Non che riponga una fiducia illimitata nei curriculum (siamo pur sempre in Italia), ma devo confessarvi che  degli iscritti alla P2 tendo ancora a diffidare, e non poco.

Che cosa c'entra?

Purtroppo c'entra: Giovanni Marras,  tessera P2 n° 737.

Tutto chiaro, adesso?


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