Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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sabato 26 febbraio 2011

La balbuzie del centrosinistra.



[Dal Prof. Woland per la Città Invisibile]

Nel bellissimo film di Tom Hooper, Il discorso del re (The King's Speech, 4 premi Oscar 2011 e Miglior Film) si narra dei problemi di balbuzie del Re Giorgio VI del Regno Unito, padre di Elisabetta II.

La questione è di grande rilevanza: come può aspirare al trono chi non abbia una bella parlantina con cui affascinare i sudditi? 


Proprio a Re Giorgio spetterà tenere via radio i discorsi alla nazione nel duro periodo di guerra, trasmettendo fiducia e sicurezza al suo popolo in uno dei momenti più terribili della storia europea (da segnalare in particolare, il periodo dei bombardamenti su Londra, quando il sovrano si distinse per coraggio e tenacia, rifiutando ogni ipotesi di fuga).

Il giovane re riuscirà a sconfiggere la sua balbuzie e ad essere all’altezza della grave situazione tramite l’aiuto del logopedista australiano Lionel Logue, che gli sarà accanto in tutti i suoi discorsi, cementando così un’amicizia che durerà per tutta la vita.

Lo confesso: mi ritrovo spesso a sognare l’intervento di un valente logopedista che consenta al centro-sinistra di superare la grave balbuzie che lo affligge da tempo.

Se c’è un Lionel Logue, da qualche parte in giro per il mondo, per pietà: si faccia avanti.


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