Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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martedì 8 febbraio 2011

Panico ad Arcore.

Un brutto pomeriggio, ieri, ad Arcore, per Silvio Berlusconi.

Momenti di panico, ieri pomeriggio, a Villa San Martino ad Arcore.

Mentre fervevano i preparativi per il vertice serale con Bossi, pare che all'improvviso, per le stanze della residenza del Presidente del Consiglio, siano riecheggiate grida di rabbia e disperazione.

"Chi è stato?", tuonava il padrone di casa, mentre i cristalli di Boemia di una delle sale tintinnavano al suo passaggio impetuoso.

"Chi si è permesso?", imprecava il Premier sbattendo le porte con una tale forza che i domestici pensarono ad un temporale in arrivo.

"Chi ha osato?", sbraitava, e additava al cielo scuotendo l'indice come per minacciare chissà chi.

Codazzi di nani e ballerine (assenti giustificati per le due categorie solo il Ministro Brunetta, che aveva provato inutilmente ad inviare un certificato di malattia online - poi ripiegando su un fax - e Raffaella Fico, che era all'aeroporto in partenza per l'Isola dei Famosi) tentavano di calmare il Cavalier Furioso, chi squittendo, chi ammiccando, chi blandendo mellifluamente.
Invano.

"Eppure è una senatrice! Si deve sapere chi è! Voglio il nome", continuava ad inveire il Premier.

I più scaltri si erano avveduti da subito che il Presidente brandiva in mano un foglio fresco di stampa. 

Gli altri se ne accorsero soltanto quando Silvio lo piantò fragorosamente sul tavolo a centro sala: un paio di righe, grosso modo; da lontano pareva un titolo dell'Ansa, o giù di lì.

Berlusconi nel frattempo si era accasciato su una poltrona, ancora livido e spossato per la sfuriata.

Nessuno ardiva avvicinarsi al foglio che campeggiava a bella posta sul tavolo.

Racconta un testimone che a quel punto Giuliano Ferrara prendeva il coraggio a due mani e con andatura stancamente ondulante si dirigeva lentamente verso il tavolo.

"Leggi leggi" - gli avrebbe detto Berlusconi accortosi delle intenzioni dell'elefantino.
"Non c'è neppure più un briciolo di rispetto, ormai... Una senatrice, dico una senatrice, che propone lo sciopero del sesso ai parlamentari finché non si formi un nuovo governo, per protesta contro l'immobilismo della politica! No dico, vi rendete conto? Prendono per il culo, anche. Oppure istigano, aizzano... Che è ancora peggio."

Ferrara nel frattempo avanzava sornione verso il tavolo.

"Ma io voglio sapere chi è stato", continuava il Cavaliere torturandosi le dita delle mani intrecciate.

"Non una delle nostre, ovviamente... Sarà stata la Finocchiaro, con quegli occhialini da maestrina quando in realtà è un magistrato comunista travestito da politico. Pure il Ministro delle Pari Opportunità le hanno fatto fare. Roba da matti. Vuoi mettere quella lì con la mia Mara (Carfagna, NdB - che sta per Nota del Blogger)?!

Ferrara era quasi arrivato al tavolo.

"O magari la Bonino. Quel poverino di Pannella sta tentando in tutti i modi di rinverdire la sua stagione politica rialleandosi con noi e lei gli mette i bastoni fra le ruote. La Bonino che parla di sesso, poi. Che con la Bindi farebbero davvero una bella accoppiata. Inaudito! Da non credere".

"Silvio", ha cominciato a dire Ferrara col foglio in mano, "qui c'è scritto..."

"Lo so a memoria cosa c'è scritto, Giuliano", avrebbe detto allora il Premier, interrompendolo. "Senatrice alle donne: niente sesso fino a quando non ci sarà nuovo governo". 

"Silvio, - ripartiva Ferrara compassionevole - "so che questo è un momento difficile, ma cerca di mantenere il controllo: questa notizia viene dal Belgio".

E allo sguardo sorpreso del Cavaliere, pare abbia subito aggiunto, quasi con tono pastorale: "piuttosto, ma come hai potuto pensare, anche solo per un momento, che in Italia qualcuno avrebbe potuto scandalizzarsi davvero per una boiata simile?!"


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