Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

La Città Invisibile si è trasferita su l'Espresso. Clicca sull'immagine per raggiungere il blog.

La Città Invisibile si è trasferita su l'Espresso. Clicca sull'immagine per raggiungere il blog.
Link per iscriversi ai feed: http://feeds.feedburner.com/repubblica/KUea

martedì 23 agosto 2011

Il titolo è già pronto: "il collezionista".

Silvio Satiro, come lo vede Taylor Jones.

Berlusconi è sempre Berlusconi.

La sua pervicacia - o la sua coazione a ripetere? - è qualcosa di immarcescibile.
Forse l'unica parte della sua persona che non ha bisogno né di lifting né di ritocco alcuno.

Da venditore consumato qual è - quasi consunto, viene da dire - il Sire di Arcore sa benissimo che in questo momento storico - più ancora delle barzellette, più ancora delle battute sul bunga-bunga - per provare a confondere le idee di una fetta importante dei sostenitori storici della prima ora - donne col mito del maschio 'potente' e uomini misogini col mito del machismo - ci vuole un po' di sano gossip sull'universo delle sue donne.

Un gossip positivo, naturalmente. Un gossip che lo riabiliti agli occhi del suo pubblico.

Lo si accusa di essere malato? Sta per aver luogo un importante processo incentrato sulla sua smodata passione per le donne, alcune sfortunatamente più giovani di quanto la legge consentirebbe?

Bene, ecco pronta la contromossa mediatica: un diario sulle sue donne.

"Come Mussolini", avrebbe dichiarato il Premier.

C'è da immaginarselo, sul divano di Signorini, mentre legge ammiccante alcune delle pagine dedicate ai suoi ménages.
O nel salotto di Vespa, mentre illustra il plastico della sua camera da letto.

Staremo a vedere.

Del resto, pare sia bastata una voce dal sen fuggita - è proprio il caso di dire - per far sì che la redazione di IGN venisse presa d'assalto da e-mail di curiosi in cerca di notizie e di conferme (a riprova del fatto che il nostro paese non è ancora rinsavito del tutto, anzi).

Così, mentre l'Italia brucia, qualcuno - che ben più di altri emana un forte olezzo di benzina e gira con i fiammiferi in tasca - si appresta a vergare le sue memorie sentimentali a beneficio della propria immagine di ultrasettantenne indagato per aver avuto rapporti con Ruby Rubacuori, una prostituta minorenne.

Di quest'arte raffinata e perversa, oltre che indegna, dello slittamento contestuale e della deprivazione semantica ho già parlato.
La cosa più ridicola, in questo frangente, sapete qual è? 


Dopo averla menata per mesi col fatto che "no, non si guarda dal buco della serratura, è da scostumati, da persone di cattivo gusto", ebbene Silvio stesso dichiara di volerci aprire la porta della sua camera da letto e prepara un posto in prima fila per chi vuole godersi lo spettacolo!

Va bene così.

Del resto diciamocelo: tra tutte le amenità che ci poteva propinare, ha scelto l'unica che poteva avere qualche probabilità di successo.

I libercoli sui suoi successi personali ce li aveva già spediti a casa (a spese nostre); come pure ci aveva già fatto recapitare più volte i programmi idilliaci per il paese di Bengodi - un'Italia senza tasse e senza disoccupazione - promesse che in questo momento sembrano un tantino passate di moda e suonerebbero a tutti - era ora - come una chimerica presa per i fondelli.

Cos'altro gli restava insomma?

Anche il diario delle sue balle lo aveva già scritto qualcun altro.

Femmina, per giunta.

Parlo della Storia.

La misera e sfortunata Storia di questo sciagurato paese.


Share/Bookmark

Se ti è piaciuto l'articolo, puoi iscriverti ai post per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...