Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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sabato 13 agosto 2011

Internet ci salverà.


[Dal Prof. Woland per la Città Invisibile]

Oggi voglio scrivere un post per rassicurare tutti noi navigatori. 
Spesso sentiamo denigrare internet, spesso ci accade di avere dei dubbi su questo nuovo portentoso strumento.
Ed allora sarà di conforto sapere che David Eagleman uno dei più celebri neuroscienziati del mondo - dirige il Laboratory for Perception and Action del Baylor College of Medicine di Houston - ha scritto un libro dal titolo significativo Why The Net Matters: How the Internet Will Save Civilization che non poteva presentarsi altro se non nella forma di un digital book/iPad. 

David Eagleman sostiene che le civiltà precedenti alla nostra sono "collassate" principalmente per i seguenti motivi:

  1. Epidemie.
  2. Mancata disponibilità di conoscenze.
  3. Lentezza delle comunicazioni.
  4. Censura politica e culturale.
  5. Inadeguatezza dell'istruzione.
  6. Dispendio energetico.
Internet - sostiene il neuroscienziato - può porre rimedio a tutte queste cause e salverà la nostra civiltà.

Non so se Eagleman abbia ragione ma mi piace pensare che sarà così.


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