"Ogni colpa risale all'infausta idea della laicità. Se al contrario, oggi la omosessualità fosse sanzionata e se si fosse abbandonata la idea della laicità, quei manifesti osceni sarebbero un reato. In ogni caso, va considerata la oggettiva sporcizia morale della omosessualità, un vizio perverso, un cancro che corrode i nostri tempi e le nostre città ... arrivando persino a far passare per vittime omosessuali e lesbiche che si beccano qualche insulto".
"frasi ingiuriose sulle pareti dell’abitazione della vittima, proposte oscene ad inequivocabile sfondo sessuale, maree di e-mail ed sms, telefonate e squilli effettuati in qualsiasi ora del giorno e della notte, aggressioni, fino al messaggio macabro: un fegato di animale messo vicino al citofono della vittima".
"Trans e omosessuali non entreranno mai nel Regno dei Cieli, e non lo dico io, ma San Paolo".
Poco più avanti, in ogni caso, lo stesso San Paolo dice anche (2, 17-23):
"Ora, se tu ti riposi sicuro sulla legge, e ti glori di Dio, del quale conosci la volontà e, istruito come sei dalla legge, sai discernere ciò che è meglio, e sei convinto di esser guida dei ciechi, luce di coloro che sono nelle tenebre, educatore degli ignoranti, maestro dei semplici, perché possiedi nella legge l'espressione della sapienza e della verità... ebbene, come mai tu, che insegni agli altri, non insegni a te stesso? Tu che predichi di non rubare, rubi? Tu che proibisci l'adulterio, sei adùltero? Tu che detesti gli idoli, ne derubi i templi? Tu che ti glori della legge, offendi Dio trasgredendo la legge?"
L'unica cosa certa, in questa storia, è che quel B.V. abbia male interpretato il fondamentale precetto.
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