Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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mercoledì 31 agosto 2011

"Leggere ripercussioni" a chi?

Il Senatore del PdL Angelo Maria Cicolani.

Vedete, il problema principale non sta nel fatto che godono di svariati privilegi e che diano sovente mostra di pensare che ciò avvenga per una sorta di diritto divino.

La questione più rilevante, a mio giudizio, è che in molti casi mostrino di aver smarrito il più elementare  senso della realtà.

Perché se oggi, dopo lo scandalo mediatico, i prezzi del ristorante di Palazzo Madama vengono riallineati alla decenza con decisione del Collegio dei questori del Senato, e chi ne dà l'annuncio, il Sen. Angelo Maria Cicolani (PdL), non riesce a trattenere questa frase:
"Si potrebbero avere leggere ripercussioni sull'afflusso al ristorante",
beh, questo vuol dire che proprio non ci siamo.

Cosa dovremmo fare, sentirci in colpa?

Il fatto è che ancora non avete capito.

Ed è per questo che ci scuserà, Senatore Cicolani, se le riveliamo una cruda verità: l'afflusso al vostro ristorante, caro Senatore, è un problema che avvertiamo come del tutto irrilevante.

Com'è insensibile, questo popolo di ingrati, vero?


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