Nel post A proposito di equità 2, del 4 dicembre scorso, chiedevo al Presidente del Consiglio se anche l'Italia potesse mettere in cantiere la sottoscrizione di un accordo con la Svizzera - sulla falsariga di quello già realizzato da Gran Bretagna e Germania - che conferisse alle banche il ruolo di sostituto d'imposta sulle somme depositate, anonimamente ed illegalmente, nei forzieri della Confedarazione da cittadini italiani.
Ebbene il 7 dicembre l'On. Massimo Donadi dell'Idv, nel question time, ha presentato all'Esecutivo un'interrogazione in tal senso (di seguito la breve intervista a Donadi successiva al question time).
Il Ministro per i Rapporti col Parlamento Dino Piero Giarda ha illustrato le ragioni per cui il Governo non ritiene giusto percorrere tale strada.
Fra tutte, la principale è che gli accordi già fatti da Germania e Regno Unito sono a rischio di una procedura d'infrazione comunitaria (qui e qui trovate due articoli sulla vicenda).
Non avendo competenze specifiche in economia, mi limito a ribadire che la questione non sembra affatto di scarsa rilevanza.
La speranza è che non cada nell'oblio e che gli economisti, oltre a sciogliere il problematico nodo, riescano anche ad illuminarci al riguardo.