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mercoledì 25 gennaio 2012

Le rendite di posizione e il bene comune.

Ronald Reagan
[Dal Prof. Woland per la Città Invisibile]

Il Governo Monti, in questi giorni di gravissima crisi, sta tentando di aggredire qualcuna delle tante rendite di posizione che ingessano il nostro paese. 
Naturalmente cresce la tensione sociale e molte categorie sono in agitazione.
Assolutamente legittime le proteste, purché rimangano nell'alveo della legalità.

Desidero però fare due osservazioni che mi sembrano importanti.

1. Perché i dipendenti pubblici e privati dovrebbero accettare una riforma delle pensioni terribilmente punitiva- per taluni lavoratori il rinvio del pensionamento è stato di 5-6 anni - mentre farmacisti, notai, avvocati, benzinai, autotrasportatori etc si tirano fuori e non intendono fare nessuna rinuncia? 
La sola protesta che si può accettare in una situazione che vede il Paese a rischio default  è: "Noi siamo pronti al sacrificio, purché non ci siano categorie che vengono risparmiate". 

2. Molte tra le  categorie più arrabbiate sono vicine a partiti di destra.
Credo sia il caso dei tassisti che hanno dichiarato :"Monti ci ascolti o faremo l'inferno" o degli autotrasportatori che stanno bloccando l'Italia.


Ed allora ricordiamo, con un esempio, cosa potrebbe essere la destra. Il Presidente Ronald Reagan il 5 agosto del 1981* - poco dopo essere stato eletto - licenziò, dopo solo due giorni di sciopero, 11345 controllori di volo, dichiarando nel contempo illegale il loro sindacato (Patco).
E, si badi, Patco era stato uno dei sindacati che aveva appoggiato la candidatura di Reagan alle presidenziali.

Cerchiamo dunque di essere coerenti con le nostre scelte politiche.

Infine ricordiamoci che quando è in gioco il bene comune tutti siamo chiamati a fare un piccolo passo indietro nella speranza che i nostri sacrifici preparino un futuro migliore per i nostri figli.
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* Secondo Micheal Moore in questo giorno è morta, negli USA, la middle class.