Pages

Pagine

giovedì 23 settembre 2010

Masi, Santoro, Travaglio e il futuro dell'informazione: tutti pazzi per il contraddittorio?

Spero di sbagliarmi, ma per l'informazione vedo un futuro più che grigio.


Oggi voglio darmi alla chiaroveggenza. Lancio uno sguardo nel futuro.

Notizia del'11 gennaio 2011 (fonte CittANSA Invisibile-BrusKRONOS)
"Varata la nuova legge sull'Informazione e l'Editoria. Ogni pubblicazione che riguardi opinioni o divulgazione inerenti la politica dovrà essere redatta rispettando il sacro vincolo del Contraddittorio. Una prima sezione di ogni pubblicazione, pertanto, riporterà l'opinione principale dell'autore su un determinato tema; una seconda sezione, successiva alla prima, riporterà la controtesi all'interpretazione principale, scritta da un secondo, autorevole autore. Tale impostazione concettuale dovrà riguardare anche i titoli delle pubblicazioni, che dovranno riferirsi ad entrambe le tesi contrapposteVerrà così garantita l'imparzialità dell'informazione per la salvaguardia delle libere istituzioni democratiche.
Coming Soon del 2011 saranno pertanto:
Travaglio-Feltri, Le società Offshore di Mr. B.  vs. Le società Offshore di Mr. T. (Tulliani);
Vespa-Gomez, I miei primi 15 anni di Buon Governo, intervista a Berlusconi vs Il quindicennio del Caimano, le leggi ad personam e il palazzo a luci rosse.

Dite la verità, non potrebbe essere questo un esito naturale della filosofia del contraddittorio a tutti i costi?

Vi sembra così inverosimile?

Del resto l'assalto alle roccaforti dell'opinionismo anti-governativo è ripreso (se mai è cessato) in modo sistematico e veemente.

Il motivo? Presto detto. Chi lavora nei cosiddetti palazzi che contano (locuzione nata perché in quei palazzi l'occupazione principale è il conteggio dei guadagni personali) vede già nella sfera di cristallo le elezioni anticipate.
L' "ombra lunga" di Silvio?

Ed il bavaglio ai media, dopo quello alle indagini giudiziarie sancito ieri col voto relativo a Cosentino, è una delle prime strategie comunicative da mettere in atto nell'agenda di chi comincia il training preeletorale.

Loro la chiamano garanzia di pluralismo.

Io preferisco chiamarlo singolarismo garante. Degli interessi di una parte.

Chi sia quella parte, quel singolo è sotto gli occhi di tutti.

Ecco il perché della massiccia campagna bavaglio. E' un'altra tappa obbligata dell'addestramento alla sfida pre-voto.

E attenzione: non c'è ring in cui Berlusconi si trovi più a suo agio che quello della campagna elettorale.

Il tutto mentre i principali esponenti della classe dirigente del P.D. (Pugili Dilettanti) si addestrano fra loro dandosele a vicenda di santa ragione.

Tanto per emulare le vicende gialle di Agatha Christie, nel romanzo 10 piccoli indiani, il cui titolo originale era "And then there were none".

Tradotto: "E alla fine, non ne rimase nessuno".

[Su argomenti affini ho scritto

Se hai trovato interessante l'articolo, vota Ok! Grazie! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Nessun commento:

Posta un commento