Nella regione d’Italia col più alto tasso di disoccupazione, la Sicilia, c’è un’azienda che fa formazione professionale (con 1300 dipendenti) che ha 82 milioni di euro di debiti certificati e qualche problemino messo nero su bianco dai Commissari chiamati ad amministrare la baracca. Cose di poco conto, badate:
- eccessivo numero di dirigenti;
- super affitti dei locali;
- mancato versamento di Tfr e contributi all’Inps.
Roba così.
L’azienda si chiama Cefop, ha come unico committente la Regione e per salvarla si è messo in moto un meccanismo micidiale e perverso neppure fosse l’Alitalia.
A dispetto del bilancio ampiamente fallimentare, infatti, la Cefop sta per ricevere 30 milioni di euro nuovi di pacca: 12 dai fondi regionali, 18 circa dall’Europa.
Per di più, nota di colore (... il colore dei soldi!), i tre Commissari salvazienda - proposti dal Ministero dello Sviluppo Economico all’epoca guidato da Tremonti - compiono il proprio dovere da supereroi per la modica spesa complessiva di 700 mila euro annui.
Non saprei, eh: ma così, ad occhio, ho l’impressione che ci sia qualcosina da rivedere in queste filosofie di gestione amministrativa.
O sbaglio?