Pages

Pagine

martedì 27 settembre 2011

Scherza coi fanti...


Qualche giorno fa avevamo parlato del silenzio della Chiesa sugli scandali berlusconiani commentando un articolo di Marcello Veneziani che spiegava i motivi di una simile strategia del non-intervento.

Passano meno di 24 ore e il Cardinale Angelo Bagnasco pronuncia parole di fuoco durante la conferenza episcopale italiana, sferrando un attacco bipartisan sulla questione morale, ma chiaramente monopartisan sulla questione della licenziosità dei costumi quando si riferisce a "stili di vita difficilmente compatibili con la dignità delle persone e il decoro delle istituzioni e della vita pubblica", parla di "comportamenti non solo contrari al pubblico decoro ma intrinsecamente tristi e vacui" e chiosa dicendo "chiunque sceglie la militanza politica, deve essere consapevole della misura e della sobrietà, della disciplina e dell'onore che comporta, come anche la nostra Costituzione ricorda".

Secondo un retroscena illustrato dal Fatto Quotidiano l'evento scatenante che ha portato all'invettiva morale del cardinale sarebbe il racconto da parte di una delle ospiti di Arcore dei siparietti di una Minetti sexy-suora con tanto di crocifisso morbidamente adagiato, per mano dello stesso Berlusconi, sulle generose rotondità di Sorella Nicole.

Se così fosse, lo confesso, la cosa mi turberebbe non poco.

Perché passi - si fa per dire - la strategia del silenzio scelta fino ad oggi dalla Chiesa sugli atteggiamenti immorali del Premier, ma lo sdegno ad orologeria a seguito del vilipendio del crocifisso appare francamente intollerabile.

Il messaggio sarebbe lampante: va tutto bene fuorché non si irridono i simboli cristiani.

Se le Papi-girls si travestono da suora le cene si trasformano d'incanto da eleganti a peccaminose, mentre se le arcorine si vestono da infermiere o addirittura si svestono completamente, porcheggiando nude per Villa San Martino, lo stile di vita del Premier è tutto sommato accettabile e consono agli incarichi istituzionali.

Una strana etica, in definitiva.

Un'etica, come dire... ad Vaticanum.