Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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domenica 6 marzo 2011

Palazzo Grazioli nella "rete" delle escort...

Ecco come appare il sito www.palazzograzioli.com

Il sito è ancora "in cerca d'autore".

Chi ha deciso di acquistarne il dominio attende con ansia che qualcuno si faccia avanti.

Quindi non è ancora detta l'ultima parola.

Esiste ancora una qualche chance che le istituzioni si rendano conto che forse sarebbe il caso di non lasciare che il nome di una sede importante come Palazzo Grazioli diventi, sul web, quello che potrebbe diventare.

Cioè - attenzione allo scioglilingua concettuale - la rappresentazione virtuale di quello che di fatto è stato in realtà, senza che dovesse (e potesse) esserlo...


Non so.

Alle volte ho la sgradevolissima sensazione che l'auspicio che il nostro possa diventare un paese normale contenga un'insanabile contraddizione in termini.

Ma io non mi arrendo.

E continuerò a sperare di essere in errore.


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