Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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domenica 29 aprile 2012

Beppe Grillo a Palermo: chi strangola cosa.


Beppe Grillo, a Palermo, va decisamente oltre.


Il grande comunicatore, Beppe Grillo, esperto di rete e comunicazione mediatica, è sbarcato a Palermo per le elezioni comunali.

E nel suo comizio, parlando della crisi, ha detto:
La mafia non ha mai strangolato le proprie vittime, i propri clienti: si limita a prendere il pizzo. Ma qua vediamo un'altra mafia che strangola la propria vittima.
Caro Beppe, fattelo dire: non ci siamo proprio.

Nella patria di una delle più potenti organizzazioni criminali del mondo (con succursali intercontinentali) tu, in piena campagna elettorale, lasci intendere che la mafia è meglio della crisi economica?

Mah.

Chiunque saprebbe sciorinare quattro semplici argomentazioni. Queste:

1. La mafia, al pari delle altre organizzazioni criminali, è uno dei cancri che divora da decenni il nostro paese e che alimenta non solo i traffici illeciti, ma comportamenti e mentalità che ledono e scarnificano giorno dopo giorno il tessuto connettivo - se ne è rimasto ancora qualche brandello - di questa nostra nazione.

2. La mafia è pertanto una delle responsabili prime dello sfascio in cui versiamo: non attaccare apertamente la mafia scagliandosi invece (unicamente) contro l'attuale politica non è solo sbagliato, è estremamente pericoloso.

3. Dire che la mafia non ha strangolato le proprie vittime è una clamorosa mancanza di rispetto verso tutti i morti di mafia. Semplicemente intollerabile.

4. Infine, non condannare risolutamente la mafia durante una campagna elettorale a Palermo, ma anzi citarla come esempio non negativo, equivale ad istillare il dubbio che il Movimento in nome del quale si parla possa non volersi schierare nettamente in contrasto, dal punto di vista politico, con i valori dell'organizzazione mafiosa.

E scusate se è poco.

Io la vedo così, caro Beppe.

E mi auguro che chiunque sano di mente e di princìpi si aspetti ora da te delle immediate scuse nei confronti delle vittime di Cosa Nostra. 
E una netta, nettissima presa di posizione contro la mafia.

Altrimenti, caro Beppe, la prossima volta, fai prima a ricorrere direttamente alle parole dell'avvocato di Johnny Stecchino.

E dire che, a Palermo, il vero problema è uno solo: il traffico.

Update del 30 aprile.

Prima il Movimento 5 Stelle, poi Beppe Grillo stesso hanno risposto alle critiche: qui la mia controreplica.


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