Ho 50 anni e quest'anno ho assistito a qualcosa che non ho mai visto. Gli animali sono impazziti. I merli hanno già fatto i loro canti d'amore e ora i loro piccoli rischiano di uscire dalle uova quando non ci sono ancora bruchi in giro. Ci si preoccupa che manca la neve a Cortina e non si vede la portata di un dramma che manda in crisi l'intera catena alimentare. Migliaia di specie sono improvvisamente a rischio di estinzione. Individui costruiti con una selezione di milioni di anni ora escono dal Pianeta. Il grave è che scompaiono specie che hanno determinato anche la nostra evoluzione. Se siamo eretti, veloci e armati è anche per la paura degli animali come il lupo. E che dire delle piante: querce, ciliegi, ontani neri, noci, i loro semi devono passare un tempo sotto zero se no non germogliano e quest'anno l'inverno vero non si è ancora visto sulla terra. La mutazione climatica è in corso da anni. I pappagallini verdi hanno invaso l'Italia e con loro la farfalla monarca del Nordafrica. Dal Mar Rosso arrivano le tartarughe, i barracuda,i pesci balestra. La gente dice: chi se ne frega. E sbaglia. Senza barriere climatiche le nuove specie possono portarsi dietro virus tropicali e attaccarci. Il barracuda può falcidiare il pesce azzurro. L'orologio della natura è in tilt. Le conseguenze possono essere drammatiche.
Chissà, forse un giorno, tra qualche secolo, un astronauta verrà sul nostro pianeta e in una bacheca indicherà, tra le specie estinte, anche uno di noi
P.S. Mentre scrivo un'ondata di gelo siberiano ha invaso l'Italia. L'inverno dunque non è affatto alla fine: i timori degli etologi sono più che giustificati.
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