Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

La Città Invisibile si è trasferita su l'Espresso. Clicca sull'immagine per raggiungere il blog.

La Città Invisibile si è trasferita su l'Espresso. Clicca sull'immagine per raggiungere il blog.
Link per iscriversi ai feed: http://feeds.feedburner.com/repubblica/KUea

lunedì 25 aprile 2011

Ikea: Pontifex dà ragione a Giovanardi. E propone la crociata anti-gay.



"Ogni colpa risale all'infausta idea della laicità. Se al contrario, oggi la omosessualità fosse sanzionata e se si fosse abbandonata la idea della laicità, quei manifesti osceni sarebbero un reato. In ogni caso, va considerata la oggettiva sporcizia morale della omosessualità, un vizio perverso, un cancro che corrode i nostri tempi e le nostre città ... arrivando persino a far passare per vittime omosessuali e lesbiche che si beccano qualche insulto".

Sono parole di Bruno Volpe, direttore del blog "cattolico non secolarizzato" Pontifex (quello, per intenderci, da cui è partita la denuncia nei confronti di Nanni Moretti per il film Habemus Papam), riguardo alla vicenda del manifesto Ikea di cui ho scritto ieri (due omosessuali che si tengono per mano, associati alla parola "famiglia"), contro il quale si era scagliato in questi giorni il Sottosegretario alla Famiglia Giovanardi.

Suvvia, perché non lo dite chiaramente?

Gridatelo forte, al mondo intero, il sogno che custodite nel cuore.

Anzi, giacché ultimamente va di moda,chiedete anche voi una bella modifica costituzionale all'art. 1, che potrebbe recitare:
"L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti dettati dalla Santa Inquisizione".
Almeno la finiamo di girarci intorno e giochiamo a carte scoperte.

No?


Condividi


Share/Bookmark

Se ti è piaciuto l'articolo, puoi iscriverti ai post per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...