Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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domenica 24 aprile 2011

Manifesti sì, manifesti no: la caccia alle streghe del Partito dell'Amore.


Il manifesto pubblicitario dell'Ikea.

Come osservato da Giornalettismo, la questione era già stata ignobilmente sollevata dal Giornale, l'11 marzo scorso, con un articolo dal titolo eloquente:



Ed ecco che sotto Pasqua si sveglia anche il Sottosegretario alla Famiglia, Carlo Giovanardi, secondo il quale Ikea è colpevole di essere andata contro la Costituzione per quel manifesto che parla di una coppia di omosessuali come di una 'famiglia'.
«Contrasta a gamba tesa contro la nostra Costituzione, offensivo, di cattivo gusto. L'Ikea è libera di rivolgersi a chi vuole e di rivolgere i propri messaggi a chi ritiene opportuno. Ma quel termine "Famiglie" è in aperto contrasto con la nostra legge fondamentale che dice che la famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio, in polemica contro la famiglia tradizionale, datata e retrograda» (qui l'audio, dal minuto 2:25).
Il riferimento è all'art. 29 della Costituzione, che recita appunto: "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio".

Non è il caso di addentrarsi nella querelle costituzionale. 

Il fatto è che Giovanardi può anche sentirsi autorizzato a dissertare sul concetto giuridico del termine "famiglia"...
Ma nel momento in cui chiosa "offensivo, di cattivo gusto" è lui stesso lontano anni luce da quell'art. 3 della Costituzione - da lui difesa a spada tratta - che recita:
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali."
Mettiamola così.

Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha espresso telefonicamente tutta la sua solidarietà al responsabile dei manifesti "Via le Br dalle Procure", quel Roberto Lassini, candidato consigliere  a Milano per il Pdl, che la Moratti prima e i vertici del partito poi hanno voluto si dimettesse (con la contrarietà del Giornale - che ha lanciato la campagna "Io voto Moratti e Lassini" - e delle frange d'assalto del Pdl capitanate dalla Santanchè).

Ebbene, noi della Città Invisibile, dal canto nostro, esprimiamo tutta la nostra solidarietà ad Ikea, certi che a prescindere da pelosi e strumentali distinguo sulle terminologie giuridiche, il concetto di 'famiglia', così come quello di amore, di affetto, di patria, di casa, vada ben al di là del sesso e della religione.

Quale solidarietà sia più vicina al concetto di responsabilità istituzionale e di rispetto per la società civile che rappresentiamo, lasciamo a voi giudicare.

Nel frattempo, a tutte le famiglie vanno i nostri migliori auguri di Buona Pasqua.

E con 'tutte', intendiamo davvero tutte.

Aggiornamento del 26 aprile:
Dichiarazioni shock sugli omosessuali dal blog Pontifex, che dà ragione a Giovanardi e lancia l'ennesima crociati anti-gay.
Qui il mio post al riguardo.


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