Pensateci un attimo: ci martellano da mesi con la colossale panzana che il processo breve (o meglio la prescrizione anticipata) è la svolta epocale della giustizia italiana...
... E nel frattempo accadono cose come queste.
Alberico Gambino: peculato.
Il tutto alla vigilia delle elezioni comunali di Napoli (dove il clima, purtroppo, sta diventando fin troppo incandescente).
Sarà un caso che la lista del candidato sindaco Lettieri del PdL è stata al centro di aspre polemiche per la presenza nelle sue liste di uomini molto vicini a Roberto Conte?
In ogni caso, si badi bene, durante la sospensione il buon Gambino e il buon Conte hanno potuto tranquillamente ricandidarsi e sono stati entrambi (ri)eletti per il centrodestra.
La domanda è: a cosa servono i 18 mesi di sospensione previsti dalla legge a seguito di una condanna, se nel frattempo ci si può far rieleggere per tornare in sella appena scontato il temporaneo purgatorio?!
Non vi pare che una riforma della giustizia davvero epocale, nel nostro paese, dovrebbe prevedere l'impossibilità di candidarsi per chiunque abbia riportato una condanna (anche se non definitiva)?
Che ci spieghino: per quale motivo dovremmo votare per una persona già condannata?
Per scoprire, magari dopo anni di (mal)governo, che era un delinquente?
Altro che processo breve!
Immagino già l'obiezione dei benpensanti pseudo-garantisti.
"Allora le liste elettorali le devono decidere i magistrati"?
Mettiamola così: tra i magistrati e il clan dei Misso, io un'idea su chi scegliere ce l'avrei.
Se voi la pensate diversamente, assumetevi la responsabilità delle vostre scelte.
Confidiamo che, presto o tardi, i nodi verranno al pettine.
Mentre molti napoletani, sommersi dai rifiuti, hanno cominciato a dire: "Le nostre strade? Lo specchio delle liste elettorali"...
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