Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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venerdì 8 aprile 2011

Silvio Berlusconi alle neolaureate: bunga bunga per tutte!

E' ancora Berlusconi show.

Nel cortile d'onore di Palazzo Chigi, davanti ai neolaureati del progetto "Campus Mentis".

Il Sire di Arcore parla di marketing, di come vendersi, del look, dell'importanza di non avere la barba, del fatto che bisogna imporsi sugli altri, ecc., ecc.

E poi ne fa un paio delle sue.

Eccovi il primo filmato.

E prestate attenzione al Ministro della Gioventù Giorgia Meloni. 

Che in occasione della barzelletta sul sesso orale, che Berlusconi definisce "la più casta", sorride imbarazzata dicendo "e questa era la più casta" e poi tenta di darsi un contegno stringendosi nella giacca.





Nessuno ride, a quanto sembra. Buon segno.

Ora date un'occhiata al secondo filmato.

In cui, ve ne prego, guardate ancora una volta con attenzione il comportamento del Ministro Meloni.

Che all'ennesima boutade del Premier (non ve la anticipo per non guastarvi la sorpresa) tenta, con un gesto del braccio, di fermarlo, quasi in preda all'istinto di sottrarlo alla solita figura.

Guardateli questi gesti. Cominciate ad osservare chi gli sta vicino.

Questi comportamenti sono un segno chiaro: che quelli intorno a Lui sanno.

Che hanno un qualche senso del ridicolo.

Che mantengono una forma di senso del pudore.

Non tutti forse, ma alcuni sì.

E questo, non dimentichiamolo mai, sancisce una volta di più, se ve ne fosse bisogno, come la responsabilità prima di questo infame periodo del basso impero berlusconiano sia tutta, e dico tutta, di coloro che a vario titolo si rifiutano di ripudiare e di destituire, con il massimo dello sdegno, l'uomo di stato più impresentabile che la storia della politica italiana ricordi.

Sono i personaggi come il Ministro Meloni, e come i 314 parlamentari che hanno dichiarato di credere alla panzana della nipote di Mubarak, che da oggi dobbiamo quotidianamente ringraziare.

In questo momento storico, senza il loro appoggio, Silvio Berlusconi sarebbe finito.





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