Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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lunedì 29 novembre 2010

Sotto sotto.

Silvio, da Tripoli, dopo Wikileaks: l'immacolato.


Alle prime pubblicazioni da Wikileaks, Silvio Berlusconi, da Tripoli, replica così:

(1) "Non frequento festini selvaggi". (2) Le ragazze sono pagate per dire il falso. (3) Mi domando chi ci sia dietro di loro".
Affermazione 1: il problema naturalmente sta nell'aggettivo "selvaggi". Perché la dichiarazione orgogliosa del Premier, un mese fa, sull'essere "ospite unico e irripetibile", sul non voler cambiare "lo stile di vita" e sull'"amare le donne" era già stata catalogata con l'etichetta "ammette i festini". Selvaggi no, però. Il Bunga Bunga infatti, si sa, è pratica sessuale esotica ma molto... puritana.

Affermazione 2 (ragazze pagate per dire il falso): anche questo è vero. A leggere bene il contratto con le escort, infatti, proprio dopo l'esplicitazione delle "prestazioni dovute", c'è la clausola del "segreto di stato". E cioè "fatelo, ma negatelo". La menzogna, dunque, è compresa nel prezzo.

Affermazione 3: il Premier si domanda chi ci sia "dietro le ragazze".

Presidente, con tutto il rispetto: se se lo chiede lei chi c'è "dietro" le sue escort, un qualche imbarazzo si crea.

Sotto sotto, si intende.


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