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Silvio, da Tripoli, dopo Wikileaks: l'immacolato. |
Alle prime pubblicazioni da
Wikileaks,
Silvio Berlusconi, da Tripoli,
replica così:
(1) "Non frequento festini selvaggi". (2) Le ragazze sono pagate per dire il falso. (3) Mi domando chi ci sia dietro di loro".
Affermazione 1: il problema naturalmente sta nell'aggettivo "selvaggi". Perché
la dichiarazione orgogliosa del Premier, un mese fa, sull'essere "ospite unico e irripetibile", sul non voler cambiare "lo stile di vita" e sull'"amare le donne" era già stata catalogata con l'etichetta "ammette i festini". Selvaggi no, però. Il
Bunga Bunga infatti, si sa, è pratica sessuale esotica ma molto... puritana.
Affermazione 2 (ragazze pagate per dire il falso): anche questo è vero. A leggere bene il contratto con le escort, infatti, proprio dopo l'esplicitazione delle "prestazioni dovute", c'è la clausola del "segreto di stato". E cioè "fatelo, ma negatelo". La menzogna, dunque, è compresa nel prezzo.
Affermazione 3: il Premier si domanda chi ci sia "dietro le ragazze".
Presidente, con tutto il rispetto: se se lo chiede lei chi c'è "dietro" le sue escort, un qualche imbarazzo si crea.
Sotto sotto, si intende.
Sotto sotto.