Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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venerdì 26 novembre 2010

Empatia.

Per Brunetta, i problemi dell'Aquila sono gastronomici...


“Pane rancido, speck mediocre avvolto in fette di ananas, salame rancido, il tutto servito da un cameriere per caso”.

Questa la critica del Ministro Brunetta inviata via e-mail al responsabile del catering del buffet organizzato - a titolo gratuito - in occasione del Forum itinerante della Pubblica Amministrazione.

Dove? A L'Aquila.

Peccato che la città stia vivendo altri problemi, a 19 mesi dalla tragedia del terremoto, e peccato soprattutto che la ricostruzione promessa sia drammaticamente ferma, al punto che sabato scorso, il 20 novembre, è stata indetta la manifestazione nazionale "L'Aquila chiama Italia".

Lo so: paragonare la qualità del pranzo del Ministro Brunetta alla qualità della vita dei cittadini aquilani è "vincere facile".

Ma non sembra anche a voi che questi episodi diano il senso dell'abissale distanza, anche semplicemente emotiva, che separa noi cittadini "senzienti" da certi "mestieranti" della politica?

D'accordo: ci saranno pure camerieri per caso, in giro per il mondo.

Ma diciamocela tutta: meglio camerieri per caso, che Ministri per sbaglio.


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