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Ricette, soluzioni: dobbiamo chiedere a gran voce ai nostri politici (coloro che eleggiamo per rappresentarci) come hanno intenzione di risolvere un dato problema e dobbiamo esigere una risposta. I consensi devono crearsi attorno a dei programmi credibili, comprensibili, pragmatici.
Ecco: direi che un altro valore da recuperare per costruire un terreno comune di dialogo fra i diversamente pensanti della politica è a parer mio il pragmatismo (dopo quello della coerenza di cui parlavo nel post sulla richiesta di dimissioni a Fini). Senza obiettivi fissati ed idee su come raggiungerli, non andiamo da nessuna parte.
Riappropriamoci della capacità di porre i quesiti fondamentali ai nostri referenti politici. Nell'era della comunicazione globale, perlomeno in Italia, è solo una mia sensazione che chi fa politica ad alto livello non riesca a dialogare con gli elettori nemmeno sui valori di base? "Libertà". Sì, ma da promuovere come? "Giustizia". Ok, ma con quali provvedimenti?
Perché se poi la libertà e la giustizia si traducono nel non farmi intercettare telefonicamente, sapete che c'è: io non ho proprio niente da nascondere!
Pragmatismo, please!
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