Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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mercoledì 15 febbraio 2012

L'operazione trasparenza e l'opachino d'oro.


Il Presidente Monti aveva dato 90 giorni agli esponenti del governo per pubblicare i loro redditi.

L'operazione trasparenza scadeva ieri, 14 febbraio. 

Risultato? Decisamente opaco, per ora: solo 3 redditi pubblicati. 
E una circolare-ultimatum che fissa in martedì prossimo - 21 febbraio - il termine ultimo per mettersi in regola.

Nell'attesa, è forse il caso di rammentare che una simile iniziativa è da tempo in corso nel nostro beneamato Parlamento, su proposta dell'Onorevole Rita Bernardini.
In sostanza per pubblicare i redditi (consultabili presso Camera e Senato che raccolgono i dati in appositi Bollettini) c'è bisogno di un'autorizzazione del singolo parlamentare.

Situazione al momento: hanno autorizzato la pubblicazione 224 su 945 parlamentari. Praticamente il 23,7% dei parlamentari (dati Openpolis).

Al riguardo, pensando potesse essere interessante qualche percentuale più specifica, ho fatto un paio di calcoli incrociando i dati.
Ecco cosa è venuto fuori, dai più trasparenti ai meno:

  1. PD: ha autorizzato la pubblicazione della propria dichiarazione dei redditi il 44,8 % (139 parlamentari su 310)
  2. IDV: 36% (12 su 33)
  3. UDC: 15% (8 su 53)
  4. FLI: 13% (5 su 38)
  5. PDL: 12% (42 su 338)

E vince l'opachino d'oro... la Lega Nord: 4,7% (4 su 84)!

No, dico: quattro-virgola-sette per cento.

Se si tiene conto di dati come questo, o come quello relativo al ricorso pro vitalizi -15 su 26 erano della Lega - c'è di che riflettere, mi pare.

Altro che opposizione dura e pura.

"Dura" passi pure.

Sull'attaccamento ai privilegi e la questione della trasparenza mi sembra invece ci sia qualcosa da rivedere.

O sbaglio?



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