Forse manca una materia? |
La notizia è balzata all'onore delle cronache: due quindicenni sorpresi a fare sesso nel bagno della scuola sono stati punti dal Preside. Ed ecco la sanzione: un giorno di sospensione al ragazzo, quattro alla ragazza.
A parte la mancanza di discrezione, anche da parte delle autorità scolastiche, siamo di fronte a una punizione differenziata verso due adolescenti che hanno compiuto lo stesso atto e che quindi andavano sanzionati nella stessa maniera.Giuseppina Tucci dell' Unione studenti:
Lo sgomento non deriva dall'atto sessuale in sé ma dal processo cui è stato sottoposto.
Sarebbe bastato metterli in riga con un semplice rimprovero.
Come parlamentare e come donna sono indignata: somministrare tre giorni di sospensione in più per l'ingresso nel bagno dei ragazzi equivale ad affermare che entrare nell'area dei servizi riservati all'altro sesso è più grave del rapporto sessuale consumato nell'istituto, non a caso punito con un solo giorno di sospensione.
Forse sarebbe il caso di sospendere il Preside e quest'ultimo farebbe bene a sospendere se stesso. Questa disparità di trattamento è intollerabile ed è lo specchio di come si affronta la sessualità nella scuola, tra auto-apprendimento, censura, indifferenza delle famiglie, invasione di modelli mediatici esterni. Forse a quindici anni è già tardi per recuperare l'assenza di un progetto informativo, certo questa decisione assurda rischia solo di alimentare atteggiamenti macisti e misogini.
In un periodo storico in cui, non di rado, adolescenti girano video volgari da buttare in rete, adolescenti vengono violentate e massacrate, adolescenti appaltano lotti del loro corpo a vecchi maiali, due quindicenni che fanno sesso a scuola, per il piacere e il desiderio di farlo, magari addirittura con un po’ d’amore e, soprattutto, nascosti agli occhi degli altri invece che esibendosi, mi pare meriterebbero un premio, più che una punizione.
Quanto "alla irrecuperabile assenza di un progetto informativo" mi permetta di farle notare che i due ragazzi erano fin troppo informati sull'argomento.
7. Cara Signora Ravera, che il bagno della scuola sia il luogo adatto per fare sesso, magari "con un po' d'amore", lo trovo poco convincente. Che i ragazzi fossero nascosti agli occhi degli altri non è poi così vero visto che un compagno li ha subito scoperti. Infine, non mi sembra poi troppo chiedere che si rispetti il regolamento scolastico. Secondo il suo ragionamento, durante la lezione di matematica due studenti anziché drogarsi potrebbero stendere sul banco una bella tovaglia, tirare fuori il cestino e imbandire un picnic. Anzi lei darebbe loro un premio perché il picnic è tanto allegro ed è un'ottima alternativa al classico spinello.
Davvero mi sembra di poter dire che in questo paese si è perso il senso della misura e forse della logica. Non c'è da stupirsi se i giovani sono disorientati.
Poveri ragazzi, poveri genitori, poveri insegnanti.
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