Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

La Città Invisibile si è trasferita su l'Espresso. Clicca sull'immagine per raggiungere il blog.

La Città Invisibile si è trasferita su l'Espresso. Clicca sull'immagine per raggiungere il blog.
Link per iscriversi ai feed: http://feeds.feedburner.com/repubblica/KUea

giovedì 23 febbraio 2012

Servizi scolastici.

Forse manca una materia?
[Dal Prof. Woland per la Città Invisibile]


La notizia è balzata all'onore delle cronache: due quindicenni sorpresi a fare sesso nel bagno della scuola sono stati punti dal Preside. Ed ecco la sanzione: un giorno di sospensione al ragazzo, quattro alla ragazza.
La disparità della pena scatena immediatamente le polemiche. Perché - ci si chiede - due pesi e due misure?
Dai soliti rumor sembrerebbe che per la ragazza ci sarebbe l'aggravante di essersi introdotta nei bagni dei maschi. Altra versione suggerisce che la ragazza sarebbe stata già nel mirino per i suoi atteggiamenti disinvolti.

Ma vediamo le critiche.

Sofia Sabatino, coordinatrice della rete degli studenti medi: 
A parte la mancanza di discrezione, anche da parte delle autorità scolastiche, siamo di fronte a una punizione differenziata verso due adolescenti che hanno compiuto lo stesso atto e che quindi andavano sanzionati nella stessa maniera.
 Giuseppina Tucci dell' Unione studenti:
Lo sgomento non deriva dall'atto sessuale in sé ma dal processo cui è stato sottoposto.
Michele Orezzi dell'Unione studenti universitari:
Sarebbe bastato metterli in riga con un semplice rimprovero.
Chiara Moroni, deputata, coordinatrice nazionale delle donne del Fli:
Come parlamentare e come donna sono indignata: somministrare tre giorni di sospensione in più per l'ingresso nel bagno dei ragazzi equivale ad affermare che entrare nell'area dei servizi riservati all'altro sesso è più grave del rapporto sessuale consumato nell'istituto, non a caso punito con un solo giorno di sospensione.
 Silvio Viale presidente del Partito radicale:
Forse sarebbe il caso di sospendere il Preside e quest'ultimo farebbe bene a sospendere se stesso. Questa disparità di trattamento è intollerabile ed è lo specchio di come si affronta la sessualità nella scuola, tra auto-apprendimento, censura, indifferenza delle famiglie, invasione di modelli mediatici esterni. Forse a quindici anni è già tardi per recuperare l'assenza di un progetto informativo, certo questa decisione assurda rischia solo di alimentare atteggiamenti macisti e misogini.
Infine, dulcis in fundo, Lidia Ravera (qui) indimenticabile autrice (con Marco Lombardo Radice) del best seller "Porci con le ali":
In un periodo storico in cui, non di rado, adolescenti girano video volgari da buttare in rete, adolescenti vengono violentate e massacrate, adolescenti appaltano lotti del loro corpo a vecchi maiali, due quindicenni che fanno sesso a scuola, per il piacere e il desiderio di farlo, magari addirittura con un po’ d’amore e, soprattutto, nascosti agli occhi degli altri invece che esibendosi, mi pare meriterebbero un premio, più che una punizione.
Proviamo a  rispondere.

1. Cara Sofia, il fatto è diventato pubblico perché a scoprire i ragazzi è stato un compagno di scuola: immediati i pettegolezzi in classe e subito dopo il tam-tam su facebook e twitter. Che responsabilità hanno le autorità scolastiche?

2. Cara Giuseppina, non ravvedo sgomento né processi. A fronte di una mancanza c'è stata una sanzione. Quanto all'atto in sé non intendo giudicarlo, mi limito ad osservare che un atto di per sé legittimo può non esserlo in un  certo contesto (per esempio spogliarsi non per fare la doccia ma per entrare in un museo).

3. Caro Michele, ogni sanzione può essere discussa ma mi consenta di dubitare che un semplice rimprovero "metta in riga" due adolescenti.

4. On. Moroni, che una deputata, ignorando le motivazioni del dirigente scolastico, si getti  nella mischia trasformando l'episodio in una discriminazione sessuale è pura e semplice propaganda femminista.

5. Caro Viale, che come al solito la colpa di ogni azione ricada su chi la denuncia, su chi prende provvedimenti, su chi ne dà informazione, beh mi pare proprio inaccettabile.
Quanto "alla irrecuperabile assenza di un progetto informativo" mi permetta di farle notare che i due ragazzi erano fin troppo informati sull'argomento.

7. Cara Signora Ravera, che il bagno della scuola sia il luogo adatto per fare sesso, magari "con un po' d'amore", lo trovo poco convincente. Che i ragazzi fossero nascosti agli occhi degli altri non è poi così vero visto che un compagno li ha subito scoperti. Infine, non mi sembra poi troppo chiedere che si rispetti il regolamento scolastico. Secondo il suo ragionamento, durante la lezione di matematica due studenti anziché drogarsi potrebbero stendere sul banco una bella tovaglia, tirare fuori il cestino e imbandire un picnic. Anzi lei darebbe loro un premio perché il picnic è tanto allegro ed è un'ottima alternativa al classico spinello.


Davvero mi sembra di poter dire che in questo paese si è perso il senso della misura e forse della logica. Non c'è da stupirsi se i giovani sono disorientati.

Poveri ragazzi, poveri genitori, poveri insegnanti.




Share/Bookmark

Se ti è piaciuto l'articolo, puoi iscriverti ai post per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...